M5S Cremona, incontro pubblico domenica 23 sul caso Tamoil

Creato il 20 marzo 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

La proposta del M5S, che riprende un’idea di Giuseppe Torchio, è di riutilizzare l’area Tamoil per attività di riciclo dei rifiuti, compostaggio e altre utilità ecologiche, tanto per chiudere l’inceneritore che tanto male fa alla salute e lanciare un’economia più sana. Giusto, bello. Ma sempre dentro il cerchio infernale dell’economia del petrolio. Sarà mai possibile guardare così lontano da sfuggire alla soffocazione dell’oro nero?

Il MoVimento 5 Stelle Cremona organizza un incontro pubblico su “Il caso Tamoil a Cremona: vicenda giudiziaria e possibili soluzioni all’inquinamento della falda”, in programma domenica 23 marzo p.v., dalle ore 16:30 alle 19:00, nella Sala Maffi del Centro Civico Cascina Cascinetto di Cremona.

Interverranno Danilo Toninelli, deputato del M5S, ed Ezio Corradi, vicepresidente del Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardi. I saluti verrano formulati dalla candidata portavoce Lucia Lanfredi e dal portavoce comunale Alex Conti, seguiti da una breve introduzione dell’attivista Gabriele Beccari, a nome del Gruppo di Lavoro Ambiente. Coordinerà i lavori il giornalista Paolo Zignani.

L’evento fa seguito a quello che si è svolto il 7 marzo u.s., c/o la Sala Eventi di Spazio Comune, sul tema “Inceneritore, raccolta differenziata e teleriscaldamento”, che ha avuto un ampio risalto sui media locali, grazie anche all’intervento autorevole di Enzo Favoino, ricercatore della Scuola Agraria del Parco di Monza e presidente del Comitato scientifico di Zero Waste Europe. L’occasione è stata utilissima per evidenziare all’opinione pubblica che le alternative all’inceneritore esistono e sono percorribili.

Proseguendo sulla linea dell’impegno ambientale, domenica verrà preso in esame il caso Tamoil, con la vicenda giudiziaria che sta mettendo in luce le pesanti responsabilità della multinazionale petrolifera. L’azione giudiziaria è stata avviata grazie all’iniziativa di un singolo cittadino, Gino Ruggeri, che ha preso il posto del sindaco Oreste Perri, dopo la sua scelta di accordarsi con la Tamoil, ignorandone o sottovalutandone le responsabilità nel grave inquinamento presente in una vasta area del territorio cremonese.

Proprio questa settimana, durante l’Osservatorio Tamoil, l’assessore all’Ambiente Bordi ha affermato, sulla scorta delle informazioni prodotte dall’azienda e dall’Arpa, che le acque della falda risultano quasi completamente ripulite, ma solo nel mese di novembre scorso le sue dichiarazioni erano state di ben altro tenore. In risposta ad un’interrogazione del consigliere comunale di minoranza Giancarlo Schifano, l’assessore Bordi aveva ipotizzato per la bonifica un periodo non inferiore a dieci anni, parlando di un’impresa veramente titanica visto il grado di inquinamento iniziale.

Un consigliere provinciale di minoranza, Giuseppe Torchio, ha formulato un’ipotesi interessante. Si tratterebbe di riprendere e riadattare il progetto “Tamoil Golena Aperta”, presentato nel 2007 e candidato ai Fondi FAS (Fondo per le Aree Sottoutilizzate) per la bonifica e la reindustrializzazione delle aree interessate da fenomeni di inquinamento di prima e seconda categoria. Si potrebbe valutare anche se poter accedere ai finanziamenti previsti dal Programma di Bonifica per i Siti Inquinati di rilevanza nazionale.

Nel caso fosse possibile ottenere questi finanziamenti, l’area Tamoil, opportunamente bonificata, potrebbe diventare la sede di impianti che andrebbero a risolvere anche il problema dell’inceneritore: compostaggio, riciclo della plastica e delle altre risorse derivanti dalla raccolta differenziata, trattamento meccanico-biologico, riuso dei materiali e delle attrezzature. Tantissimi posti di lavoro garantiti dalla sostenibilità nel tempo, oltre che ambientale, grazie alla dimensione ciclica di Rifiuti Zero, che considera i rifiuti delle risorse da riutilizzare, opponendosi alla dinamica lineare dell’attuale ciclo di produzione: estrazione di materie prime (fino al loro esaurimento), produzione, consumo, rifiuti (trattati tramite inceneritore e/o discarica, quindi sprecati).

Una Cremona capitale del riciclo sarebbe sicuramente meglio dell’attuale Cremona capitale dell’inquinamento e ancorata a posizioni di retroguardia ambientale, culturale, economica e sociale, perché ostaggio della difesa dei privilegi dei poteri forti della città.

M5S Cremona


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