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Ma Avvenire ci prova

Creato il 14 luglio 2012 da Malvino
Con la sentenza n. 151 del 1° aprile 2009 la Corte Costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittima la legge n. 40 del 19 febbraio 2004 ai punti in cui essa imponeva il limite alla produzione di embrioni in numero non superiore a tre e il loro impianto in soluzione unica e da realizzare immediatamente, così attenuando, anche se di poco, gli effetti della legge più crudele e più cretina scritta da questo Parlamento. Di poco, ma non pochissimo, perché i bambini nati grazie alla fecondazione medicalmente assistita dopo la sentenza della Corte Costituzionale sono stati 294 in più.Si tratta di 294 bambini che da grandi potranno recuperare il numero di Avvenire di venerdì 13 luglio 2012 per leggere : «Nei 357 centri che praticano la fecondazione artificiale il numero degli embrioni prodotti e poi congelati è esploso passando in due anni da 763 a 16.280, gli embrioni tolti dal ghiaccio per ottenere una gravidanza sono cresciuti con quasi altrettanta rapidità (da 1.255 a 8.779), ma questi incrementi vertiginosi non si riscontrano poi nel numero di “bimbi in braccio”, certamente aumentati (da 10.212 a 12.506), ma di certo non con la progressione spaventosa dell’andirivieni di vite umane dentro e fuori dai freezer».Non avranno da sforzarsi troppo per capire che non dovrebbero essere al mondo: in ossequio alla logica che lamenta la sorte degli embrioni non impiantati, non dovevano nascere. Infatti, «per ottenere un bambino [grazie alle tecniche di fecondazione assistita] occorre creare [sic!] una media di dieci embrioni, un costo biologico ed umano intollerabile».
Meglio rinunciare al bambino, dunque? Sì, non vale nove embrioni. Difficile farlo capire al bambino, soprattutto quando sarà diventato adulto. Ma Avvenire ci prova. 

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