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Soprattutto in età adolescenziale, quando sputare in terra era una delle più alte manifestazioni di lotta generazionale, ricordo di aver fatto tantissime stupidate, il più delle volte accompagnato da una rumorosa e allegra compagnia di balordi. Portare all'esasperazione autisti di pullman, deridere vecchiette innocenti la cui unica colpa (?) era essere vecchie, deturpare i muri imbrattandoli con pennarelli, bombolette o qualsiasi cosa contenente inchiostro, e altre amenità di questo tipo, son state il pane quotidiano della mia gioventù (escludendo il "nerdismo", di cui ho un vivo ricordo che espleterò in un secondo momento). Però giuro, non ho mai capito, e dico mai, quell'insana e snaturata moda dei ragazzini di fare gestacci dai finestrini dei mezzi pubblici agli ignari passanti. Ecco quindi un turbinio di dita medie che si levano durante le gite scolastiche, con le luride tendine del pullman che fanno da paravento al giovanotto; possiamo ammirare insulti sillabati agli automobilisti, sicuri di farla franca e forti delle risate dei compagni di classe; o ancora (esperienza di vita vissuta) prendersi l'occhiataccia assassina e violenta di un'avvenente ragazza con dei seni esageratamente prorompenti e desiderabili, perché l'amico imbecille li fotografa, e non con il cellulare (metodo discreto), bensì con una macchina fotografica (metodo idiota).
Ma perché scrivo tutto ciò!? A che pro? Nella speranza che un ragazzino di dodici/tredici anni legga queste righe e si redima iniziando a godere delle meraviglie di dantesca memoria!? No, ovviamente, e neanche lo pretendo, scrivo ciò per capire il perché ci si comporta così. Forse proprio per spirito di ribellione? per provare un pizzico di adrenalina nell'insultare qualcuno? non so, e spero che voi possiate rispondermi.
Oh, poi non pensate che stamattina mi sia svegliato con questo pensiero in mente eh, ho ben altre preoccupazione. È solo che un paio di giorni fa, mentre sfrecciavo nel traffico cagliaritano, una combriccola di ragazzini, mentre uscivano da scuola agghindati a mo di black block, hanno salutato il mio passaggio con il turbinio di dita medie prima descritto, ridendosela allegramente compiaciuti del loro gesto, lasciando me totalmente allibito e ravvivando questo mio complesso dubbio.
Dal canto mio, il massimo che posso "vantare" è stato fare il televisore a Vobi mentre lo superavamo di ritorno dal cenone di Capodanno sulla s.s. 131 con altre mille e più macchine che ammiravano il mio deretano. Il punto è che l'ho fatto all'età di ventiquattro anni e sei mesi. Ma questa è un'altra storia.
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