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Con molta circospezione, qualche dubbio, ma non col sospetto che si tratti di uno scherzo, pubblico la foto qui sopra. Chi me l'ha inviata afferma che si tratta del coccio ritrovato nel 1995 nei pressi di Mogoro durante lavori stradali sulla 131, ricoverato per un certo periodo nel Museo civico di Senorbì e riconosciuto dal professor Giovanni Pettinato come supporto di una scritta cuneiforme, ugaritica, insomma.Circospezione perché di quel frammento non si sa più niente e perché questa sua improvvisa apparizione in una foto, fra l'altro non di ottima qualità, sembra il segnale di un qualche imbarazzo in alcuni ambienti che dovrebbero sapere; qualche dubbio perché il mittente, pur usando un indirizzo mail “di fantasia”, ha chiesto perentoriamente che io cancellassi questo suo indirizzo; nessun sospetto, perché di questo o di un reperto uguale si ha certezza e perché sono chiari i segni cuneiformi. Il che sta a significare che o il coccio la cui foto fu vista da Pettinato è questo o, in giro, ce n'è un secondo.Solo la Soprintendenza, a cui certo non è ignota l'esistenza di questa fotografia e che certo sa dove si trova il frammento fotografato, può, e a questo punto deve, chiarire le cose. In un commento all'articolo di Lidia Flore, “giovanni” ha scritto che “Il professor Giovanni Pettinato era presente in qualità di relatore al convegno "L'era dei giganti" il giorno 07/11/2010 a Pauli Arbarei”. L'avessi saputo e avessi avuto questa foto non avrei mancato di chiedergli se fosse quella che, nel 1995, gli fu mostrata, facendogli concludere che quei segni erano cuneiformi. Ma di certo qualcuno della Soprintendenza glielo avrà chiesto.