Mettiamola così. Nonostante il mio lavoro mi porti ad occuparmi anche di televisione e dintorni, ad oggi non ho mai visto più di cinque minuti di fila di un reality show. Ciò non toglie che mi capita (spesso) di seguire le conferenze stampa e, naturalmente, reality e dintorni mi incuriosiscono come fenomeni di costume.
Per esempio mi sono sempre chiesta perché una persona normale e sana di mente possa decidere di trascorrere mesi in una casa o su un’isola esponendo la propria vita 24 ore su 24 alle telecamere.
Ieri, nel mio peregrinare lavorativo, mi è capitato di chiederlo al signor Marzio Boschetti, uno dei tre ‘non famosi’ in partenza per l’Isola dei Famosi in mezzo a presunti vip e 'parenti di'. Però poi parlando si scopre che di famosi ne conosce un po’, visto che lavorava come door selector (praticamente uno di quegli omoni che selezionano chi può entrare e chi deve restare fuori) al Tocqueville, una delle discoteche della movida milanese. Che qualcuno gli ha proposto il casting. Che è sposato con una modella svedese conosciuta a una festa a Milano Marittima e che vorrebbe rappresentare "tutte le persone normali che vorrebbero andare all’Isola e vincere per loro". Ma quanto normale è uno che ha sempre sognato di essere un superoe e si è fatto tatuare la S di Superman, che parla di Chiesa, famiglia e perdono? Boh!
Di seguito l’intervista completa pubblicata su Cronaca Qui Milano di oggi.
Fino a qualche tempo fa era lui che selezionava chi poteva e chi non poteva entrare al Toqueville, una delle discoteche delle notti milanesi di corso Como. Adesso è passato dalla parte dei selezionati, anche se non entrerà in discoteca ma prenderà un aereo per Cayos Cochinos, in Honduras, dove si aggregherà ai naufraghi dell’Isola dei famosi. Marzio Boschetti, quarant’anni, milanese, ex door selector al Tocqueville, aspirante masso fisioterapista, marito felice di Lisa, modella svedese impalmata lo scorso 5 luglio, è uno dei tre ‘non famosi’ che dalla seconda puntata cercherà di far saltare i piani degli altri concorrenti e portarsi a casa il monte premi di 200.000 euro. Prima di prendere l’aereo, però, passerà dal suo tatuatore di fiducia per imprimersi sulla coscia destra, dove ancora c’è posto, una mano che regge una bilancia. “E’ cominciato tutto per gioco – racconta Marzio, uomo dalla spiccata parlantina - dopo essere stato invitato al casting da un amico che da tempo mi diceva che avevo le carte in regola per partecipare all’Isola”.
- Avendo lavorato al Tocqueville, i vip non sono proprio degli sconosciuti per lei…
"Conosco tante persone, sono sempre invitato a tante feste. In una di queste a Milano Marittima ho conosciuto Lisa, una modella che è diventata mia moglie".
- Cosa ne pensa Lisa della sua partecipazione all’Isola, non si preoccupa della presenza di donne come la papi-girl Raffaella Fico?
"Oggi ci si deve spaventare anche dei ragazzi, non solo delle ragazze. Ma Lisa è svedese ed è di larghe vedute: vede l’Isola come una bella esperienza per me. Di sicuro soffriremo la solitudine perché ci vogliamo bene ma cosa saranno mai due mesi, a patto che io rimanga fino alla fine, quando abbiamo una vita davanti?".
- Quindi starà lontano dalle naufraghe?
"Mi sono sposato a 39 anni perché prima ero molto immaturo e tutte le tresche le ho già intrecciate. E’ finito quel tempo. Poi da qualche anno ho pure riscoperto la religione. Vado in chiesa almeno una volta la settimana. Ad avvicinarmi è stato don Enrico, il parroco della chiesa Santa Maria Incoronata, che mi dava lezioni di catechismo personali quando ero libero dal lavoro".
- Sull’Isola pregherà?
"Non mi metterò in ginocchio, ma cercherò di portare l’amore che per me è rappresentato dalla famiglia, dalla Chiesa e dall’amicizia. Cercherò di perdonare chi mi ruberà il cocco e aiutare chi ne avrà bisogno ben sapendo, però, che sono abituato a lottare per raggiungere i miei obiettivi e cercherò di vincere".
- I famosi vogliono rinverdire la loro immagine, i ‘parenti di…’ vogliono farsi riconoscere per nome e non per cognome. Qual è il suo obiettivo?
"Io ho sempre sognato di essere un supereroe, mi sono tatuato pure la S di Superman. Vorrei rappresentare tutte le persone normali che vorrebbero andare sull’Isola e vincere per loro".
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