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Ma davvero ci servono tanti soldi per viaggiare o andare a vivere all’estero?!

Creato il 06 febbraio 2015 da Koalalondinese @farego


* Premetto questo articolo non vuole offendere nessuno, solo far aprire gli occhi sulle proprie possibilitá.

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Un paio di giorni fa scrollando fra le news pubblicate dal mio amico Aldo sulla sua pagina di ItaliansinFuga, mi capita un post di due ragazze che hanno girato il mondo alla ventura per 18 mesi.

Mi leggo il post del loro blog e poi scrollo per curiositá fra i vari commenti all’articolo in questione, lasciati dagli utenti della fan page di ItaliansinFuga. Scopro senza peró stupirmi piú di tanto, che alcuni sono di critica, o per meglio sintetizzarli, vertono tutti su un unico punto: ‘ste due dovevano essere ricche per viaggiare beatamente in lungo e largo! 

Non é certo la prima volta che leggo questa tipologia di critica, se cosí poi si puó chiamare. Capita anche a me di riceverne, al 99% da persone che neanche si sono prese la briga di leggersi il blog e la mia storia.

Si fa presto a espatriare se hai soldi!

Beata te che sei a Londra, chissá quanto guadagni!

Altri invece mi fanno un po’ tenerezza.

Vorrei partire, ma ci servono un sacco di soldi!

Mi piacerebbe tanto andare a vivere a Londra, ma costa farlo!

Ecco appunto che ho sentito il bisogno di scrivere questo articolo, non per attaccare, ma per dimostrarvi che certo i soldi nella nostra societá sono importanti, ma non serve avere grandi risorse finanziarie per farsi il giro del mondo o espatriare.

Premetto due cose:

1 – che io non sono figlia di Briatore o appartengo alla famiglia Agnelli, e quindi non dispongo di risorse finanziare da sceicco.

2 – anche io anni fa ero una che credeva fermamente che per girare il mondo o trasferirsi all’estero, dovevi avere ingenti risorse finanziarie.

Ho iniziato nel 2007 a cullare il sogno di venire a vivere qui in UK, e una delle prime cose che mi stoppava dal farlo era: ma chi me li dará i soldi per farlo?!!

Non ero scema, Londra c’ero stata molte volte in vacanza, e avevo visto che non era per nulla cheap. La voglia di andarci a vivere era comunque tanta, ma non facevo nulla per mettere in pratica il mio progetto. Anzi, ogni volta che sentivo o leggevo di qualcuno che stava girando il mondo o si era trasferito a vivere in UK, mi saliva un moto di invidia e subito la mia mente sussurrava … chissá quanti soldoni ha per godersi quello stile di vita, tié guarda come se la ride in costumino su quella spiaggia tropicale, o seduta al pub di quel caratteristico villaggio inglese! ‘Fanculo tutti bravi a fare questo e quello con i soldi!
Non lasciavo commenti acidi ai loro post, ma nella mia mente targavo tutti questi blogger felici e contenti, come gente sfacciatamente fortunata e ricca, sí soprattutto ricca, perché su dai ci vogliono i soldi per viaggiare!

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In realtá ero una disillusa fessa! Perché invece non é affatto cosí, credetemi. Non ci vuole chissá quale patrimonio faraonico per decidersi ad alzare le chiappe dal divano, e viaggiare intorno al mondo!

Ci vuole solo una cosa: la voglia.

Ma prima di chiudere il blog sicuro che sto scrivendo di aria fritta, please, continua a leggere, lo dico per il tuo bene!

;)

Sí appunto, ci vuole la voglia di cambiare davvero, la voglia di provarci, di rischiare, la voglia di passare ai fatti invece di borbottare che é impossibile, difficile, che quelle persone sono fortunate, che sono ricchi, hanno chissá quale aiuto e/o conoscenza, etc.

Sono tutte scuse quelle che vi date, sí pure quando dite ma é cosí, é vero non ho una lira, come posso fare questo e quello, come posso lasciare tutto e partire, come mi manterró una volta lí. Sí, sono balle e scuse perché io per prima ci ho creduto!

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Il grosso e vero problema, se mai esiste, non sono tanto ‘sti famosi soldi, ma la voglia! Perché posso essere ricchissimo tipo che ogni anno sono ai primi posti fra i milionari annoverati nella rivista Forbes, ma se non ho un piano, se non ho un obiettivo, se non ho voglia o non sono pronto ad assumermi la responsabilitá della mia vita … allora é davvero solo aria fritta e tutto impossibile da ottenere!

Sono partita da sola nel 2010 a un mese dai fatidici 30 anni, con due spicci a parte, non conoscevo nessuno a Londra, non avevo una stanza o un lavoro ad attendermi, non avevo agganci o conoscenze, e neanche dei Paperon de Paperoni pronti a foraggiarmi.

Ero forse fuori di testa, forse molto stanca e stressata dalla piega che aveva preso la mia vita, forse ero stufa di parlare e stra-parlare senza mai passare ai fatti, o solamente mi ero resa conto che finché avrei commentato acida: ah quello ha sicuramente molti soldi, ah quella é fortunata, ah quello chissá che conoscenze avrá! Io non sarei andata da nessuna parte, mentre loro beati e tranquilli avrebbero continuato a vivere la loro vita e avventura.

Semplice no. Suona come uno schiaffo, perché uno preferisce sempre dare la colpa agli altri, preferisce sempre poter dire e pensare come la “massa” , ossia: quelli son fortunati mentre io no!

Invece non é cosí. Come dice il Dalai Lama: Nessuno è nato sotto una cattiva stella; ci sono semmai uomini che guardano male il cielo.

E io ci credo fortissimamente, perché oggi tutto quello che ho conquistato l’ho fatto perché l’ho davvero voluto, perché ci ho creduto davvero che fosse possibile da raggiungere e ottenere!

La montagna non si scala in un secondo, e neanche in un secondo si pianifica la sua scalata. Eppure nonostante le escoriazioni e i pianti sopportati lungo il cammino mischiati assieme alle risate e alle vittorie, io mi sono sempre rimessa in gioco.

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Nel 2011 a un mese da Natale, mi licenziarono in tronco. Sai come si vede nei film americani, ti chiamano in ufficio, e 5 minuti dopo sei lí pallido e confuso a raccogliere le tue cose pronto per andartene.

Non me lo dimenticheró mai, quella fine di Novembre del 2011 io di colpo senza un lavoro e un’entrata fissa, imbambolata nel bel mezzo della caotica Oxford Street tutta addobbata a festa, con in mano la borsetta di stoffa con dentro le mie cose.

Ho venduto un sacco di cose, specialmente i miei amati vestiti e accessori, telefonini doppi che avevo, e quanto altro poteva mantenermi. I miei essendo contro dall’inizio a questa mia “follia” di vivere all’estero non hanno voluto sapere di aiutarmi, e solo quando gli ho detto che campavo di latte e riso, mi hanno allungato 500 euro, che poi ho prontamente restituito. Ho vissuto un periodo in cui pensavo che tutto quello che avevo fatto e costruito, era andato perduto, e sono ricaduta nel pensare che senza grandi soldi non potevo fare nulla. Nuovamente mi sbagliavo. E dai miei cosiddetti errori ho invece imparato a mirare meglio.

No, non sono qui in cerca di un applauso, ma per dimostrarvi che volere é potere! Sí certo ognuno ha la sua storia, il suo background e circostanze, ma contano una minima parte perché ho visto in questi anni persone partire dal nulla, e arrivare in luoghi impensabili, ottenere cose per molti impossibili.

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Ho visto gente partire con due soldi e girarsi il mondo lavorando di qua e di lá, persone viaggiare con la propria prole, provarci all’estero giá ben oltre i 50 anni, gente che davano spacciata lavorativamente, persone che avevano perso il lavoro, donne sole, e a tutti li accomunava una sola cosa: il desiderio ardente di provarci, senza stare a pensare troppo al fallimento o alla riuscita, provarci nonostante tutto e tutti, rompere gli schemi, uscire dalla melma del pensiero comune, che se fai qualcosa di “figo”, se stai vivendo il tuo sogno, allora sei una di queste tre cose, o tutte e tre: ricco, fortunato o hai delle conoscenze.

Quello che ci blocca é la paura del fallimento e del rischiare mettendosi in gioco, quello che ci fa dire beato lui o lei é solo il forte desiderio di poter fare anche noi la stessa cosa. É davvero facile commentare da dietro un PC, é molto piú difficile alzarsi e cercare di far decollare un progetto. E ve lo dice una che ha passato anni a divorarsi le storie dei vari bloggers mettendo su scuse, muri e dubbi, per poi finalmente capire che tocca darsi da fare se si vuole ottenere qualcosa per noi importante. Perché la vita é come un buffet, se non ti alzi e vai a servirti, rimani con il piatto e stomaco vuoto.

I bastoni fra le ruote al 99% ce li mettiamo noi, e brucia davvero tanto quando te ne rendi conto che il sabotatore sei solo tu. Che il mondo, le stelle, il destino o quello in cui tu credi, non ti odiano affatto. Anzi ti metteno davanti tutte queste persone che fanno ció che vorresti fare tu, non per sbeffeggiarti e ridere di te, non per farti incaxxare con tutto e tutti sul perché loro sí e tu no … no, te le metteno davanti per dimostrarti che se loro ce l’hanno fatta, allora ce la puoi fare anche tu.
Togli quegli occhiali che ti fanno vedere tutto sfocato, e guarda i loro sorrisi, leggi le loro storie, perché il prossimo su quella spiaggia, il prossimo seduto a quel pub, il prossimo a scrivere quell’avventura, potresti essere tu!

E no, non é ridurre tutto in termini semplicistici, certo ognuno ha la sua storia e circostanza, ma credo che sia giunta l’ora di prendere un grande respiro e scegliere se rimanere lí seduti a sognare e riempirsi la testa di no non si puó!, oppure trovare un modo per alzarsi e andare a realizzare.

Non é semplice. Non é difficile. É solo voglia di trovare un modo, una strada, un percorso, un appiglio, un … inizio, e da quello costruire mattoncino su mattoncino.

La sanno tutti la storia di Roma che non fu costruita in un solo giorno, no?!!

 

Sir Koala ringrazia e saluta.


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