Magazine Opinioni
Mai una guerra combattuta dall’Italia fu più silenziosa.Stiamo lanciando bombe da alcuni giorni e non si sa niente di cosa staaccadendo. Neanche un immagine, un comunicato, un video, una foto, un resocontomilitare. Niente. Almeno prima qualcuno si preoccupava di dar notizia allaNazione attraverso un bel discorsone sulla terrazza di Piazza Venezia. Adessoneanche quello!
La realtà è che la classe politica ha paura di urlare laverità. Perché non solo la Costituzione ma soprattutto il Popolo Italianoripudia la guerra, di qualsiasi colore politico sia. Lo dimostra l’opposizionedella Lega Nord che sa bene come la base del suo partito sia contraria all’attaccoitaliano sulle postazioni di Gheddafi. Non è certo un gesto umanitario quelloleghista ma solo un mero calcolo elettorale.
Ed allora perché l’Italia entra in guerra anche se in pochisono d’accordo?
Per il petrolio? Per fermare il fiume diclandestini che si sta riversando su di noi?
Sicuramente queste sonomotivazioni importanti ma non sono la causa principale.
L’Italia entra in guerra perché vuole ottenere nuovoprestigio internazionale dopo aver preso schiaffi da tutti. Il caso Battisti edObama che saluta a fatica Berlusconisono solo alcuni degli episodi chiave(ma non i più importanti). La colpa non èsolo del Premier(anche se ci ha messo del suo)ma anche della crisi profonda cheattraversa il nostro paese da 15 anni in campo economico.
Allora qual è l’unico modo per salvare le apparenze? Per nonfar capire di essere una vecchia potenza mondiale oramai in declino?
Ecco la soluzione.
Una bella guerra contro un nemico nettamente inferiore, oltretuttoaffiancati dai più potenti eserciti del mondo(se si esclude Cina e Russia).
Stavolta neanche l’Italia può perdere.
Chiaramente il petrolio è un interesse primario per lapolitica italiana visto che la Libia è uno dei fornitori principali(33% delfabbisogno annuale). Ma il vero nemico non è Gheddafi(che ci forniva già l’oronero) ma la Francia che appoggiando i ribelli in pieno vuole ottenere una maggiorfornitura di petrolio, naturalmente sottraendoloall’Italia. Allora non potendo contrastare i francesi è meglio mettersi d’accordocon loro per non perdere completamente tutte le posizioni conquistate a faticanell’Africa del Nord.
Allora che cosa comprendiamo di tutta questa situazione?
Che l’Italia è un paese in declino, asservito agli StatiUniti e alla Francia, in grave difficoltà nello sviluppare unapolitica estera adeguata e con velleità da grande potenza pur non avendone lecapacità.
Ma soprattutto che il suo prestigio internazionale è legatoa doppio filo a quello di un solo uomo. Silvio Berlusconi.
Non siamo in una dittatura e Berlusconi non è Mussolini, maqueste similitudini con l’Italia del ventennio mi mettono comunque i brividi.
Potrebbero interessarti anche :
-
Ospedale di Luino, il MIN: “Non accettiamo la riduzione dei posti letto”. Il...
-
Nigeria/Arrestato un uomo d'affari coinvolto nel sequestro delle studentesse di...
-
COSENZA: L’UOMO NOMADE | Peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie,...
-
Varese: la Lega Nord espelle Marco Reguzzoni, ex capogruppo alla Camera
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La sarabanda dei falsari archeologici
di Massimo Pittau. Ho letto con attenzione e con vivissimo interesse l’intervista che è stata fatta al prof. Franco Laner, della Facoltà di Architettura... Leggere il seguito
Da Rosebudgiornalismo
ATTUALITÀ, CULTURA, SOCIETÀ -
Le province con più opportunità di lavoro? Ecco i dati nell’infografica
(Un articolo di Massimo Brugnone) – Più 83mila posti di lavoro: 61mila grazie al turismo. Abbandonato il contratto a progetto (-4.290). È Rimini la provincia ch... Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ -
alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 29.06.15
Christian Raimo, “Dalla parte dei greci, subito”: Perché molti giornalisti trattano questo tema con indifferenza se non con sarcasmo? Leggere il seguito
Da Plus1gmt
SOCIETÀ -
Regione Lombardia, via libera in Commissione Sanità alla riforma della...
Sull’allegato astenuti Forza Italia e Fratelli d’Italia: istituite 9 Agenzie di Tutela della Salute e 22 Aziende Socio Sanitarie Territoriali. Le 15 Aziende... Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ -
Unioncamere: 83mila posti di lavoro in più entro giugno
Non si vedeva da 36 mesi un saldo positivo tanto consistente nelle previsioni di assunzione del settore privato: sono 83mila i posti di lavoro aggiuntivi che... Leggere il seguito
Da Pierpaolo Molinengo
ATTUALITÀ, OPINIONI, SOCIETÀ -
Sud Sudan /Fallita mediazione e scontri a Malakal
Duri scontri si sono tenuti nella giornata di ieri, tra i ribelli e i governativi per il controllo di Malakal capitale dello stato dell’Upper Nile nel nord del... Leggere il seguito
Da Marianna06
AFRICA, SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ