Più del 20% delle coppie che oggi si separano motiva la decisione con i messaggi compromettenti scoperti su Facebook. Lo sostiene l’Associazione Italiana degli Avvocati Matrimonialisti. Da tempo i Social Network sono entrati nelle nostre case, ma non si ripete altro che sono un pericolo per le relazioni amorose. L’altro giorno, un noto blogger ha scritto la frase provocatoria: “I Social Network sono la tomba dell’amore”. Ma davvero?
Generalmente io ironizzo, perché per lavoro sui Social Media passo quasi tutta la giornata. Ma anche perché sono iscritta a Facebook da quando è arrivato in Italia, non lo uso per lavorarci e, anzi, ci posto pure foto e commenti personali. La prima cosa che mi verrebbe da rispondere, però, è che oggi non esistono più molte scuse per non sapere usare Facebook senza farsi scoprire, se proprio si vuole tradire il partner. Le impostazioni di privacy le conoscete tutti, vero? Ma facciamo un passo indietro. C’è una coppia che sta insieme da anni – l’età non conta, dicono le statistiche -. Lui o lei – anche il sesso non conta, anche se magari non ci credete – torna regolarmente a casa presto la sera, quindi accende il computer. Vede le foto di una persona affascinante, clicca sul Like e inizia uno scambio di battute in pubblico. Il giorno dopo – stessa scena – la battuta in pubblico si eclissa in un messaggio privato, e per diversi giorni va avanti così. Magari i due si fermano alle dichiarazioni platoniche e non s’incontreranno mai nella vita reale, ma lo stesso, quella coppia che sembrava tanto solida all’inizio si sgretola.
Le cene si fanno silenziose, il computer rimane sempre più acceso, l’intimità si spegne. La relazione muore. E’ colpa di Facebook?
I Social Network hanno rivoluzionato la nostra vita sociale, ma non solo. Hanno rivoluzionato anche il nostro modo di relazionarci con gli altri. Amici, colleghi, partner. L’immediatezza del contatto facilita la conoscenza, ma può diventare un’arma a doppio taglio. Nei tempi propri della vita reale rientrano, infatti, anche tutte quelle dinamiche degli approcci amorosi che sono indispensabili per prendere davvero coscienza uno dell’altro e potersi scegliere. Guardarsi negli occhi, imparare a piacersi, modellare i propri gesti uno sulla base dell’altro.
Le relazioni durano se sono fatte sulla base di scelte consapevoli, si sa. E i Social Network possono ingannarci in queste scelte, perché se da un lato facilitano i nuovi incontri, dall’altro difficilmente ci permettono di approfondire i rapporti.
Ma non solo.
Succede che le nostre relazioni ci stiano strette, che sentiamo l’esigenza di uno spazio maggiore di autonomia, magari senza avere necessariamente voglia di tradire il nostro partner. E succede, purtroppo, che la nostra vita di coppia non sia più felice, ma che non abbiamo il coraggio di dircelo.
Così i Social Network diventano un alleato prezioso: le nostre (inconsce?) speranze di evadere da una relazione in realtà già finita ci fanno incontrare davvero un’altra persona sul web, e molto facilmente anche!
E allora diciamo a voce alta che sono i Social Network ad aver ucciso la nostra relazione, che Facebook aumenta i tradimenti coniugali, che chi passa le ore in rete non è poi capace di avere rapporti stabili nella vita privata.
I Social Media non possono porre fine a relazioni che comunque non sarebbero finite da sé. Quello che possono fare è accelerare i tempi: della fine di una relazione, di un tradimento, di un innamoramento, dell’inizio di una nuova storia.
Perché nella loro comunicazione immediata e aperta a tutti, i Social Network funzionano come grandi amplificatori di emozioni, di tutte le emozioni. Col risultato che – come sappiamo – basta pochissimo perché una critica si trasformi in polemica, un commento diventi un trend popolare, un’immagine sia commentata per giorni.
Io credo che sia troppo facile attribuire ai Social Network la colpa di un fallimento amoroso, soprattutto oggi che si parla tanto di consapevolezza dell’utilizzo della rete. I Social Network non sono né buoni né cattivi: siamo noi ad usarli, anche con tutto il nostro mondo interiore.
E tu che cosa ne pensi? Qual è la tua esperienza?