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Ma il vescovo resta inquieto

Creato il 23 febbraio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Può sembrare un grande successo della chiesa cattolica la candidatura a sindaco di Gianluca Galimberti. Da ambienti vicini alla curia trapela però una discreta insoddisfazione del vescovo Dante Lafranconi nei confronti del candidato di “Fare nuova la citta”. Galimberti infatti dialoga con i laici, con i quali si sta contaminando, e apre all’assegnazione di case popolari per i gay. Il primato culturale e morale, per dir così, della chiesa cattolica viene messo in discussione proprio grazie a un rappresentante fra i più autorevoli, anzi il più autorevole fra i laici del mondo cattolico. Lafranconi da parte propria ha dato segnali di attenzione al mondo  dei cattolici gay, ai divorziati, non è stato molto lontano dal cardinal Martini sulla questione della concezione della vita, pur non seguendone con precisione le tesi. Lafranconi non è stato affatto un vescovo retrivo e insensibile al mondo contemporaneo. E ora può essere attaccato proprio per questo: la chiesa cremonese non è un baluardo del cattolicesimo tradizionalista, al contrario guarda avanti. Forse troppo, per una parte dei cattolici.


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