«Ho sentito. E immagino le polemiche, si saranno sentiti offesi tutti...».
Lei no?
«Io no. Perché è una frase dettata da sentimenti personali di dolore e disperazione, non da considerazioni politiche e tantomeno razziste».
Se è per quello, è dettata da considerazioni editoriali. Si tratta dell'anticipazione dell'immancabile libro di Bruno Vespa...
«Non voglio pensare male».
Perché no?
«Perché bisogna stare ai fatti. E io so che Berlusconi è profondamente amico di Israele, lo dimostra la sua politica di questi anni».
Ci mancherebbe fosse pure antisemita.
«Appunto. Ha sempre avuto a cuore il problema del nostro popolo, e quando parla degli ebrei ha le lacrime agli occhi».
In realtà si commuove facilmente, l'ex premier. Negli ultimi tempi.
«Quando ricorda di come sua madre ha salvato una ragazza dalla Gestapo, in treno, piange lacrime sincere».
Lo accusano di banalizzare la Shoah.
«Ma per piacere: è come quando uno dice ti ammazzo, cosa fa, banalizza le minacce di morte? La verità è che non gliene perdonano una».
In effetti non se ne può più: sembra che al mondo ci sia solo Berlusconi.
«Una forzatura, una forzatura. Allora, i governi Andreotti che flirtavano con i palestinesi»?
Qui ci allarghiamo.
«Ma le cose vanno dette tutte! Tutte e per intero. Lui si sente offeso, è addolorato, disperato. Non rappresentiamolo come il Male assoluto».
(intervista di Paolo Crecchi , Il SECOLO XIX ) http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane