Ci sono nella vita di ognuno di noi difficoltà pensati da gestire. Argomento d’attualità del quale si sta parlando ad ampio raggio, è quello delle coppie di genitori non più giovanissime. Sono state prese di recente, decisioni importanti, gravi, da parte degli Organi Competenti: togliere i figli piccoli a genitori molto avanti con gli anni. Coppie, che per come è impostata la nostra società, sarebbero certamente più adatte nel ruolo di nonni. Come se l’età anagrafica avesse un limite per procreare! La storia Biblica ci insegna che Elisabetta cugina di Maria e moglie di Zaccaria, divenne Madre di Giovanni il Battista, in tarda età, ma questa appunto è un’altra Storia.Tutti conosciamo genitori che per motivi di sterilità, dal momento che la vita ha deciso di non regalare loro un figlio naturale, fanno di tutto per cercare di averne uno proprio. Anche a costo della loro stessa vita. Per proprio figlio si intende una creature, generata dalle carni e dal DNA dei due soggetti, solitamente un uomo ed una donna, che decidono, di comune accordo di mettere al mondo un essere umano. Prescindendo dal fatto, che secondo il mio modesto punto di vista, i figli sono di chi li cresce e li ama, di chi li segue e li educa, di chi dà a loro amore incondizionato sempre e non sono di chi li ha generati. I figli non sono proprietà nostra come un’ automobile a noi intestata, ma sono il dono più prezioso che la Vita ci possa fare. Conosco personalmente donne che si sono sottoposte ad innumerevoli trattamenti contro la sterilità, costosissimi, inefficaci,dolorosi, inutili, dannosi.. donne che hanno messo a repentaglio la loro vita ed il loro corpo per procreare. Hanno dovuto affrontare lunghi viaggi all’estero,con coraggio e determinazione, sempre con ottimismo,anche se al ritorno da ogni viaggio, chiamiamolo della speranza, ogni volta un altro fallimento si aggiungeva al precedente. Nessuno e nulla le ha fatte desistere dal proposito di partorire un bambino, che uscisse dal proprio grembo e dal proprio utero, non da un altro grembo o da un utero “in affitto”. I figli per me mamma e madre, sono la priorità nella mia vita: l’ultima l’ho data alla luce a quarantuno anni e mi sentivo una bambina, anche se ero tra le più “anziane” della Nursery. Ci sono donne single, divorziate, vedove ancora giovani, mamme alle quali è morto un figlio, coppie gay, che farebbero carte false nel senso più vero della parola, per poterne adottare uno. Madri e coppie alle quali questo privilegio raro viene ancora negato dalla nostra Legislatura Italiana. (…..).
Risposta del capocronista Dottor Nitrosi Davide.
Il tema della maternità e della paternità è delicato e personale. Pertanto va trattato con rispetto per tutti: per i padri, per le madri, per le coppie e soprattutto per i bambini. Nella sua lunga lettera (che abbiamo come dovuto tagliare per questioni di spazio) lei citava anche il caso delle coppie gay. E’ impossibile commentare le sue osservazioni senza banalizzare, in così poche righe. Mi auguro che lei possa dare il via ad un dibattito fra i nostri lettori: credo che l’argomento sia degno.
Sant’Elisabetta
Maria in visita ad Elisabetta, affresco di Giotto, Cappella degli Scrovegni