I Greci antichi sostenevano che la propria cultura derivasse da quella degli Egizi.
E quasi certamente non si sbagliavano, tenendo conto, se siamo lettori critici e non campanilisti puri, della grandezza e della durata nel tempo della civiltà egiziana.
E questa lettura della storia e della civiltà greca resse, senza confutazioni, fino al “Settecento”, l’epoca dei cosiddetti “lumi”.
Immediatamente, negli anni successivi, cambiato lo scenario politico del mondo occidentale, al modello “antico”, quello dei Greci, si sostituì il modello “ariano”.
E cioè quello che non poteva accettare la derivazione della cultura occidentale e semitica da quella egizia e, dunque, africana.
Egitto e Nubia (per inciso) erano e sono territori immensi, che solo grazie al Nilo da desertici si sono trasformati gradualmente in oasi felici, in cui abbiamo avuto poi, in passato, una civiltà raffinata e incomparabile come quella egizia e molteplici altre nella Nubia, di cui si sa un po’ meno.
Oggi con l’impegno degli archeologi sul campo e dei filologi, capaci di spulciare decine e decine di attendibili documenti d’epoca, è nato il modello antico “riveduto”, il quale conferma tutto sommato la correttezza di quanto affermavano a suo tempo i Greci.
E tutto questo è accaduto e accade perché, in realtà, la lettura della “Storia” per i contemporanei è quasi sempre condizionata da spesse coltri di detriti culturali, politici, storici, difficili da rimuovere e che tendono a falsare il vero.
In questo, per fortuna , non si è lasciato scoraggiare Martin Bernal, che con i suoi studi qualche anno fa, ci ha consentito di conoscere attraverso una serie di pubblicazioni, uscite in Francia e poi tradotte anche in Italia, le radici afro-asiatiche della nostra civiltà europeo-occidentale e di rivedere e superare, al contempo, parecchi pregiudizi infondati.
Stessa cosa dicasi, per esempio, per l’impero di Kush e i suoi faraoni neri. I nubiani.
Oggi finalmente, anche grazie alla statuaria e a differenti reperti, possiamo affermare senza timore di smentita che i faraoni di Kush(dinastia nubiana), ad esempio, sono dei purissimi abitanti dell’Africa nera dalle caratteristiche somatiche inconfondibili.
E si racconta anche che, nell’arte di governo, questi faraoni di Kush fossero particolarmente saggi e più capaci degli stessi omologhi egiziani.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)