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Ma la dittatura è un pericolo di oggi e di sempre, non solo di ieri

Creato il 31 gennaio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Anche Gianluca Galimberti, candidato sindaco (Pd) a Cremona, segue la solita linea nazionale, che accomuna più o meno tutti, tranne gli “estremisti”. Una bella frase di Bonhoeffer per la Giornata della memoria. Bene. Immaginabile il consigliere. Probabilmente Galimberti, in quanto uomo di oggi, molto attento e preparato, può dire cose più interessanti.

Si sa però che sono molti e forti in Europa i movimenti e partiti nazistoidi e fascistoidi, detti “xenofobi” per evitare la parola “razzisti” nella speranza di catturare i voti dei “delusi del centrodestra” o il “disagio”.  Il nazismo, anzi i movimenti politici che vogliono la dittatura o almeno una forma di governo autoritaria, che non perda troppo tempo con discussioni in Parlamento, è un problema di oggi. E’ attualità, non solo memoria. La democrazia è il parlamento, il potere legislativo cui gli eletti dal popolo partecipano.
Le dittature non causano solo l’Olocausto, ma più radicalmente la soppressione dei diritti umani, civili, sociali, politici. E’ accaduto in tutto il mondo e non mancano affatto dittature rosse, come molto noto. Curiosamente ci si dimentica che la monarchia in passato poteva facilmente generare un potere fortissimo. I bisnonni hanno convissuto con vari imperi.

La prevenzione contro un cancro come la tirannide non si fa. Si tollera di tutto. Addirittura si fa passare per democrazia la limitazione dei poteri del Parlamento. Quando il potere legislativo viene di fatto o “legalmente” assorbito dal potere governativo, seppure per un tempo determinato e con previsione di “alternanza di governi diversi” si può parlare di autoritarismo o anche dittatura delicata, non violenta, o violenta, secondo i casi. Poi arriva la legge megatruffa, cioè la riforma elettorale, e l’autoritarismo ringavagna (voi citate Bonhoeffer? E io cito Dante), cioè cresce.

Poi Galimberti fa una lunga citazione di Bonhoeffer, impiccato in un lager nel 1945, che esorta a guardare al futuro. Ma il futuro, dopo il 1945, dovrebbe essere una lotta continua agli autoritarismi. E invece si parla in modo temibile di “governabilità”. Parola che fa paura.

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