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Ma perché il Cremasco non deve avere la fibra ottica? E i pendolari? E il nuovo progetto del ponte di Spino? Perché l’amministrazione provinciale frena? Torchio chiede attenzione

Creato il 08 gennaio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Non si è ben compreso perché il presidente della Provincia M. Salini debba penalizzare proprio il suo territorio cremasco negando la fibra ottica. Certo un presidente di provincia non è eletto per aiutare i vicini di casa, anche considerando l’ampio circondario del Cremasco intero. La necessità di autostrade informatiche in fibra ottica riguarda tutta Italia. Cremona ne è già dotata, altri territori no. Allora perché non aiutarli, se si vuole come giusto dare più forza alla crescita economica che non arriva mai? Con la fibra ottica si naviga più veloci e sicuri, si comunica meglio: un vantaggio che chissà perché il Cremasco non deve avere, anche se ci sono lavori in corso. Ecco la richiesta di Giuseppe Torchio. 

Un aeroplanino di carta carico di messaggi

Un aeroplanino di carta carico di messaggi

Signor Presidente del Consiglio,

Signor Presidente della Commissione,

Colleghi Capigruppo,

tre elementi di particolare attualita’ richiedono una sollecita convocazione della Commissione in oggetto e per questo mi rivolgo ai Colleghi Capogruppo per chiedere conferma alla presente richiesta:

1) la progettazione del 2.o lotto della Paullese (Dovera-Spino d’Adda) e del nuovo Ponte sul Fiume Adda, analogamente al primo lotto non tiene conto delle reiterate segnalazioni per la contestuale posa della fibra ottica o, almeno, della predisposizione degli alloggiamenti atti a contenerla, impedendo, in tal modo, di realizzare la necessaria e richiesta dorsale tecnologica al servizio delle imprese e dei privati per superare il “digital divide” (obbiettivo di apposita misura dell’Unione Europea)

2) La recente presentazione da parte dell’Ufficio Tecnico della Provincia di Cremona del nuovo progetto del ponte di Spino d’Adda, a costi dimezzati rispetto alla precedente ipotesi  e la mancata disponibilità delle risorse necessarie se da un lato pone l’esigenza di verificare se gli elaborati progettuali, privi della banda larga, contengano o meno il previsto percorso ciclopedonale, dall’altro impongono una verifica sulle possibilità tecniche di riconoscere il “credito d’imposta” previsto dal Governo per le infrastrutture, estendendolo alle opere per il completamento della piu’ importante arteria di collegamento tra là capitale della prima regione italiana ed il più importante distretto agroindustriale nazionale.

3) Le condizioni di percorrenza del trasporto ferroviario pendolare, in particolare sulle tratte MN-CR-MI e CR-BS, continuano a generare forti proteste nella numerosa utenza che, quotidianamente, anche attraverso i social network, informa sulla fitta sequenza di ritardi, guasti nel riscaldamento, blocco di porte e finestrini ed altre gravi anomalie mentre prosegue lo stucchevole rimpallo delle responsabilità tra Trenord e Regione Lombardia. E’ stata più volte ribadita la necessità di un intervento incisivo per superare questa vistosa e reiterata situazione di declino. E’ stata richiesta la presenza dei rappresentanti dei pendolari, di Trenord e della Regione per definire un qiadro compatibile di impegni per migliorare il servizio.

Signori Presidenti e Colleghi, mi pare che la portata dei tre argomenti posti sia più che sufficiente ad ipotizzare un programma di lavoro tempestivo ed adeguato da affrontare in commissione prima del passaggio di odg già presentati per la trattazione in Consiglio.

In attesa, cordiali saluti.

Giuseppe Torchio
Lista e Rete Civica lombarda

Cremona, 8 gennaio 2013


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