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Ma perché non dovrebbe scoppiare la pace?

Creato il 27 marzo 2011 da Tnepd

Ma perché non dovrebbe scoppiare la pace?

Scritto da L’Hacker L.L. il 26/02/2011  Ma perché non dovrebbe scoppiare la pace? Nessuna rivoluzione è davvero necessaria, se per rivoluzione si intende l’attuazione di azioni materiali – non violente (dal momento che non oso nemmeno pensare che qualcuno di voi abbia intenzione di usare la violenza) – affinché i potenti ascoltino la massa. Non hanno alcun senso, e NON PERCHE’ non portino una qualche forma di risultato.
Ma perché non dovrebbe scoppiare la pace? Come è universalmente noto, la rabbia (sacrosanta, da accettare per quello che è) è figlia della paura. Chi compie un percorso interiore sa che essa si annida spesso dietro le giustificazioni, perché non vuole farsi vedere, ed è l’unica cosa che separa l’uomo dall’Uomo.

Sposo assolutamente le parole molto irruente di OSHO “Esistono due tipi di persone: le prime quelle che non sanno permettere al mondo di essere così come è: vengono chiamate rivoluzionari. Lottano per cambiare il mondo; rovineranno la propria vita in questo tentativo, e il mondo sta già cambiando. Sono inutili. Non fanno che consumare se stessi. Nessuna rivoluzione è davvero necessaria”

La cosa è talmente sciocca che vien voglia di piangere a chiedersi, dopo oltre cinquant’anni di – chiamiamole – rivoluzioni, che si pensi ancora che quella “della rivoluzione”  sia la via.

Si certo… Ghandi , Martin Luter King… erano grandi uomini, e hanno cambiato la situazione per tanta gente, ma hanno anche reso quel loro mondo per cui hanno lottato un paradiso terrestre?

Quel potere, quei meccanismi che loro hanno effettivamente cambiato, hanno cancellato il volto imperialista del potere? Non vi sono forse ancora più corporation a detenere il potere? Quelle popolazioni non sono passate forse da schiavitù note, o meglio conclamate, a quella nostra velata e pubblicizzata forma di schiavitù nota col nome di “corsa alla ricchezza, al lavoro e alla bellezza”?

Gli antichi romani probabilmente ci avrebbero definiti schiavi.

Che vuol dire? Che dobbiamo lasciare andare tutto alla deriva?

DIETRO IL VOLTO DELLA VITTIMA CHE COSA C’È?

In tutto questo articolo comunicherò in un modo molto “soft” un concetto che in realtà descrive assenza di amore e infine odio. L’utilizzo di una breve narrazione per descrivere un concetto psicologico ha lo scopo di permettere di comprendere con immediatezza la reale situazione internazionale, nonché le nostre inclinazioni personali. Questo scritto è un impietosa trattazione di una realtà che nessuna PROPAGANDA MONDIALE VI DIRA’ MAI. E che nessun libro scolastico o scientifico ammette, avrete dunque solo voi stessi quali testimoni di tale verità.

Ma perché non dovrebbe scoppiare la pace?

VITTIME O CARNEFICI?
  • Un padre ha due figli: quello giovane decide di abbandonarlo portandosi via i soldi per darsi alla bella vita, mentre altro rimane con lui, per rispetto. Dopo del tempo lo scapestrato più giovane ritorna: ha sperperato i soldi del padre e ha infangato il buon nome della famiglia (non diciamo come), ma ora il babbo lo ama veramente, lo ama come non ha mai amato, e soprattutto come mai amerà l’altro!

QUESITO: PERCHE’?

Il figlio (‘buono’) – che era rimasto con lui e non l’aveva mai tradito – non capisce tutto questo e si arrabbia col padre. Lo considera un ingrato verso di lui che invece non gli ha mai fatto nulla di male.

ORA DOVETE FARE MOLTA ATTENZIONE A CIÒ CHE VI DIRÒ.

A noi viene fatto credere che tutto ciò che riguarda il cosiddetto “occulto” sia solo un lavaggio del cervello di sette che lo fanno per soldi, tuttavia la conoscenza dei poteri impliciti dell’uomo, è tanto occultata da tutti i media, gli scienziati, i medici, quanto lo sono il CODEX, il BLUBEAM, l’HAARP, del resto la PSICOLOGIA, che all’origine era indirizzata proprio verso questa direzione, è divenuta un meccanismo del potere proprio per evitare che svelasse la verità  (vedi nota 1)

Ma perché non dovrebbe scoppiare la pace?Il fatto è che sempre, e comunque, quando si indaga fino in fondo dentro di sé, si arriva alle stesse verità, qualunque sia lo strumento o tecnica che vogliate usare.

QUESTO è l’ultimo muro da abbattere all’interno della nostra informazione, e il più difficile, difatti proprio per questo siamo così profondamente scettici di fronte a tale realtà, perché essa ci metterebbe in contatto con la vera realtà, quella più volutamente osteggiata e attaccata da questi erroneamente chiamati “cattivi”. Essi sanno che il vero potere dell’uomo non sta nelle mani, o nella pelle.

Freud ne aveva avuto una chiara intuizione, seppur senza prove “scientifiche”, e incitava a ricercare in questo senso, profetizzando “grandi traguardi” per la psicoanalisi e per l’umanità.

Il punto focale è che osservare il proprio mondo equivale a parteciparvi e quindi influire su di esso fisicamente. Noi siamo parte dell’universo e lo costruiamo. Questo è quello che lo scienziato J. Wheeler oggi definisce “Universo Partecipatorio”.

In questo senso, “noi non controlliamo l’universo, non imponiamo la nostra volontà sull’universo, ma partecipiamo, Creiamo insieme, co-creiamo”. Questo potere, o atto creativo, si basa sulla nostra realtà profonda. Più semplicemente su tutto ciò che della nostra psiche, parlo di pensieri, emozioni, sensazioni, è al di fuori del nostro controllo e va a costituire quella parte “irrazionale” che viene nella vita di tutti giorni considerata come “non esistente”.
La violenza per esempio, DI CHI LOTTA CONTRO IL SISTEMA, non si distrugge con altra violenza, così la guerra non si distrugge con la guerra, né l’odio con l’odio: non lo dico perché l’ha detto Gesù o chissà chi altro. PER FAR AZZITTIRE UNA CAMPANA, NON NE SUONI UN’ALTRA PIÙ FORTE. Ma come viene pubblicizzato proprio questo?

David Rockefeller affermava «credendo di parlare a orecchie fidate, nel ‘91:

1) che una cospirazione esiste ‘da quaranta anni’;

2) che essa ha lo scopo di instaurare nel segreto ‘un governo mondiale’ e ‘la sovranità nazionale’ dei banchieri;

3) che il nemico dei cospiratori è ‘l’autodeterminazione nazionale’» (M. Blondet, Complotti. I fili invisibili del mondo. I, op. cit., pagg. 97-98)

Ma c’è molto di più sotto:

R. Guénon, in Riflessioni a proposito del Potere Occulto, diceva:

“Un potere occulto d’ordine politico finanziario non deve essere confuso con un potere occulto d’ordine puramente iniziatico, ed è facile comprendere che i capi di quest’ultimo non s’interessino affatto alle questioni politico sociali: essi potranno addirittura avere una mediocre considerazione di coloro che si consacrano a questo genere di attività [...].

Un altro punto da tenere presente è che i Superiori Incogniti, di qualunque ordine siano e qualunque sia il campo in cui agiscano, non cercano mai di creare dei movimenti. Essi creano solo degli stati d’animo, cosa molto più efficace, ma forse meno alla portata di tutti. E’ incontestabile che la mentalità di individui e collettività può essere modificata da un insieme sistematico di suggestioni appropriate [...]. Uno stato d’animo determinato richiede per stabilirsi condizioni favorevoli, e occorre o approfittare di queste condizioni se esistono, o provocarne la realizzazione.”

Ma perché non dovrebbe scoppiare la pace?

DUNQUE COSA SAPPIAMO?

1) Che la struttura reale del pianeta non è democratica, e se accettiamo IL NOSTRO POTERE PERSONALE, accettiamo che in questo momento essa è prodotta da NOI E LORO

2) Che non è onesta, altra cosa che è prodotto da NOI E LORO CONTEMPORANEAMENTE

3) E che non è umana, se per umano intendiamo una persona vera, matura, in pace.

E in questo non stiamo descrivendo solo loro, ma noi e loro, ancora. Ora vi chiarirò meglio.

IL PENSIERO

La nostra testa non è la realtà. Eppure a volte ciò che si immagina “ad occhi aperti” non è solo un attimo di sogno… di pensieri distaccati da terra, poiché succede a volte, ma solo a volte, che quei pensieri “smettano di volare”, scompaiano, divengano un luogo terreno… sostanzialmente reale… e si facciano spazio dentro noi, e noi iniziamo a sentire.
Ebbene questo è il solo modo che abbiamo per conoscere la realtà. O meglio… vi sono infiniti modi, ma il senso di questa frase è che esiste nella mente uno spazio in cui essa non è più staccata dalla realtà, ma è nella realtà, o meglio essa è la realtà.

La nostra testa non è affatto immobile, e a differenza della realtà, tutto ciò che per lei è pensabile, è anche modificabile.

Ma perché non dovrebbe scoppiare la pace?

È vero che voi vedete un albero gemmare e fiorire in primavera, diventare verde in estate, e perdere le foglie in autunno. Ma queste osservazioni superficiali non mostrano in realtà alcun passare del tempo nell’essenza dell’albero.
Ciò che state osservando essenzialmente è un continuo operare di un unico schema che si adatta alle circostanze secondo vari sottoschemi.

Per lui c’è un infinito presente, ed è quel dna che stabilisce le varie funzioni momento per momento, in un infinito tempo presente.

Se noi non cambiamo se non superficialmente, e se la realtà materiale non è altro che un riflesso della realtà interna, se ne deduce che interiormente noi continuiamo a produrre, e riprodurre, e riprodurre ancora sempre o solo la stessa realtà. La stessa non dal punto di vista degli eventi più esteriori, è chiaro, ma di quello degli schemi di fondo.

Ma perché non dovrebbe scoppiare la pace?

Per esempio le persone che sono state allevate nella violenza, sono spesso convinte che “ogni persona di fronte a loro sia potenzialmente un pericoloso nemico” e non un essere umano. E troppi di noi, in una parte profonda di se stessi, sono stati allevati con una buona dose di odio, anche se non di violenza fisica. Il problema è che per chi è stato cresciuto nella mancanza di amore, il più profondo istinto alla guerra fa parte di lui, ed è come un destino che è scritto in ciò che è realmente.

Per questo ribellarci, se non si procede con un cambio di credenze interiore, non serve.
Pur tuttavia la spinta fortissima a sentirci VITTIME, e a considerare loro CARNEFICI, che per molti è il primo elemento per una possibile conquista DEI PROPRI DIRITTI, DELLA PROPRIA DIGNITA’, DELLA PROPRIA LIBERTA’, sono in realtà ciò che ci rende IMPOTENTI e incapaci di ottenerli.

Lo so, lo so che viviamo la vita nell’attesa “che cambi qualcosa” e di “un futuro migliore”, e so che se le cose non cambiano è per tutta una serie di motivi personali: mancano i soldi, il coraggio, l’appoggio, le informazioni, e soprattutto la convinzione… ma a volte la frustrazione si fa pesante, e persa la speranza si corre dietro a un sogno con l’inconscio scopo che l’autodistruzione, l’oblio, la morte, si manifesti nella nostra vita: il credere per un istante che il mondo da cambiare sia fuori. Paradossale, vero? È un modo per buttarsi fumo negli occhi quando non ce la facciamo più, ma non per CAMBIARE IL MONDO.

COME PUO’ DUNQUE UN UOMO CAMBIARE QUEL DESTINO?

Ma perché non dovrebbe scoppiare la pace? Alcuni condizionamenti ad esempio possono essere: non puoi avere contemporaneamente successo o amore; o ancora: o sei ricco, o sei onesto; oppure vari detti come “morte tua, vita mia”.

Come può dunque un uomo cambiare quel destino?

E’ facile, gratuito, e non c’è ritorno (a meno che non vogliate fare l’intero processo al contrario). In definitiva si fa in modo che la vecchia realtà non sia più necessaria alla nostra vita, alla nostra natura, e così abbiamo semplicemente smesso di crearla in noi. Non ci vuole un gran ché…
Per prima lo si ammette, cioè si ammette che tale vecchia realtà interiore è parte di noi, poi la si porta alla luce completamente, quindi si smette di giudicarla, in seguito la si accetta, magari la si perdonando, e infine si deridono eventuali condizionamenti in cui potremmo imbatterci, e che manterrebbero in vita in noi la precedente realtà, e infine, una volta scoperto come irriderli: lasciando che la nuova realtà prenda posto, maturi, e germini, fino a dare frutto.

E il gioco è fatto.

Ci potreste cambiare il mondo, questo è chiaro.

VITTIME, CARNEFICI…?

Il mondo, da un punto di vista fisico, è la manifestazione fisica di ciò che siamo come essenza nulla nostra totalità.

In realtà il nostro potere è incredibile, ancora più potente di tutte le tecnologie. La scienza NON UFFICIALE, tra derisioni e diffamazioni si sta facendo strada, scienziati ammettono che in OGNUNO DI NOI esiste il potenziale di creare liberamente un intero universo. E’ il semplice potenziale della nostra struttura atomica, legata com’è alla nostra essenza. Noi possiamo modificare la nostra realtà, e non c’è un “falso superiore” che tenga, rispetto al nostro potere.

Scegliere che cosa vogliamo essere dentro, creerà ciò che siamo e sarà il fuori, dunque è inutile prendersela con l’esterno: il fuori ci dimostra INEQUIVOCABILMENTE CHE COSA siamo dentro. E se fuori il mondo è quello che è, ciò sta a significare che a livello PROFONDO noi stiamo creando questo, QUINDI attuare una rivoluzione esterna significa solo CERCARE UN MODO ALTERNATIVO PER RICREARE GLI STESSI MALI.

Ma ora ti faccio una domanda importante.

Tu ritieni che governare il mondo sia un compito gravoso/pericoloso o una responsabilità, e anziché trasformare questa tua idea totalmente fasulla del governare il mondo (che è semplicemente quello che vuoi che tu sia…) da tempo sei convinto che questa sia l’unica realtà?

Ma se la realtà è questa, e le tue idee sono solo queste, cosa puoi sperare? Cosa puoi sperare di cambiare scendendo in strada, se sei tu che stabilisci la tua realtà? Ma perché non dovrebbe scoppiare la pace?

Ma perché non dovrebbe scoppiare la pace?

  1. Se la struttura reale del pianeta non è democratica, forse è perché la tua stessa idea delle persone attorno a te è fallace: una struttura democratica che funziona ha bisogno di sole persone PERFETTE, consapevoli di se, ed evolute.

    L’idea della democrazia è molto bella, ma se stai creando un mondo in cui la gente è inconsapevole di essere vittima di se stessa, e dunque in balia di forze interne a lei oscure, ben presto nessuno potrà più credere alla democrazia, perché significherà demandare potere sulla propria vita e a quella di tutto il pianeta a qualcuno che non ne ha le facoltà. Del resto ora la democrazia è solo una parola vuota, un diritto di voto, uno slogan a cui non crede nessuno, se non chi – che sia massa o che sia al potere – la sfrutta per fini egoici di cui è più o meno consapevole. Eppure la democrazia è un gioco bellissimo, uno dei tanti splendidi modi in cui uomini perfetti potrebbero eleggere i loro perfetti portavoce.

  2. Se poi la struttura reale del pianeta non è onesta, cioè indossa una maschera con cui svela solo gli aspetti positivi del proprio operato e non quelli negativi, ce ne vuole davvero in quanto a MANCANZA DI ONESTA’ per dirsi fuori da tali macchinazioni.

    Viviamo convinti, certi, che è impossibile trovare lavoro, amore, o arricchirsi se non si mette una maschera. E a volte siamo così poco consapevoli di tale maschera che mettiamo addirittura la maschera dell’onestà per ingannarci. Onestà significa essere se stessi: o significa quantomeno avere l’onestà e l’umiltà di NON SAPERE chi siamo. E così come possiamo pensare di creare un mondo migliore basandoci su dei RIVOLUZIONARI? Occorre tanta di quella mancanza di onestà interiore per spingere delle persone alla ribellione, che una cosa la so per certo: chiunque di noi voglia fare la rivoluzione la fa perché ha un qualche tornaconto concreto, o comunque un fine personale (anche inconscio), ma è IMPOSSIBILE CHE LO FACCIA per cambiare il mondo.

E malgrado tutto vi chiedo ancora: perché non dovrebbe scoppiare la pace?

L’universo è la proiezione materiale del nostro mondo interiore: ciò che vediamo fuori di noi, è ciò che è dentro di noi.

La cosa incredibile è che quando parliamo di manipolazione mondiale, non stiamo parlando di un qualcosa per cui possiamo dire “tanto io ne sono fuori, io non sono uno di quelli a cui hanno fatto il lavaggio del cervello, e non me ne sto tutto il giorno davanti alla tv, né sono invischiato con una setta”.

La programmazione mondiale avviene tramite tutti i mezzi di informazione, tutti i mezzi elettronici, poiché l’onda utilizzate nel sonno (uno dei più sofisticati sistemi di auto-programmazione utilizzati dal nostro cervello), possono essere indotte anche dall’esterno a nostra insaputa (lo stato di onda theta per esempio è quello che proviamo ogni volta che stiamo per addormentarci, e guarda caso: QUANDO CI PERDIAMO GUARDANDO LA TV).

Ma perché non dovrebbe scoppiare la pace?Lo psicologo Winnicot parlava, in relazione alla coscienza del vero Sé, di uno “spazio potenziale”: è QUI, in questo spazio potenziale, dagli spiritualisti chiamato 7° piano di esistenza, che si può eliminare la manipolazione e deprogrammare la nostra mente dalle convinzioni autolimitanti, in questo articolo io l’ho chiamato TEMPO PRESENTE e ne parlo chiaramente.

Il cambiamento interiore avviene tramite un cambiamento di gusti, di sensazioni, di ricordi, di speranze per il futuro, indirizzato da una fonte di amore puro, eterno e infinito che è già dentro di noi, al fine di un cambiamento della stessa natura fisica del nostro universo (micro e macro cosmo).

COME INCIDERE NEL MONDO, DUNQUE? CAMBIANDO LA PROPRIA ESSENZA. Ci eravamo dunque chiesti poco fa come mai il padre amasse maggiormente (anzi SOLAMENTE) il figlio che l’aveva tradito, contrariamente a quello che è rimasto sotto il suo tetto.

Ho ripreso questa storiella da quella del “del figliol prodigo”.

Ricordate che avevamo accennato al BRAVO figlio, quello rimasto a casa, che si era arrabbiato col padre? Lui che era rimasto a casa per “amore e rispetto” del padre, ora è arrabbiato con lui? Come mai uno che ama così tanto il padre non riesce a capire perché fa quello che fa? Amore è apertura, unione, è sensitività, che razza di amore era quello del figlio? O meglio: era amore?

•   La verità è che il figlio (‘cattivo’) viaggiando e vivendo, ha imparato a farsi amare per ciò che è: ha imparato che un uomo troverà sempre tutto quello che cerca nella vita. non è più un suddito, cioè un ESSERE INFERIORE E LONTANO dal padre. Nel suo cuore ora è parte della famiglia, non più uno figlio/schiavo, il padre può solo amarlo per quello che è, perché quel figlio ora, CONOSCENDOSI, ha cambiato i propri schemi, sa che la realtà è quella egli vuole che sia. Ed essendo un Uomo, non vuole certo sottostare ai voleri di un altro uomo, al massimo vorrà che i loro due voleri si armonizzino. Ora sa che ogni uomo al mondo può essere ‘RE’, ed è totalmente falso il detto “non esistono due galli per un pollaio”. Ed evidentemente ha anche abbandonato nel proprio profondo l’odio verso il padre, odio che prima l’aveva spinto ad andarsene e che era sostenuto dall’idea che tutti i propri mali derivassero e fossero causati dal padre, di cui si riteneva VITTIMA. Questo perché ha capito che lui vittima non lo era mai stata, o almeno non di suo padre, poiché se c’era stato un unico vero carnefice, quel carnefice era SE STESSO.

Vi parlo di questo perché invece molti giocano su questa dualità vittime/carnefici proprio per fomentare le rivoluzioni: si aggrappano all’idea che la colpa sia LA FUORI, proprio come… – tornando al discorso dei due fratelli – come il fratello maggiore, quello rimasto a casa, da la colpa al padre.

  • Egli non ha alcuna idea del potenziale che nel suo interno ha. È chiuso nel suo mondo di idee. Lo immaginate come un ometto tutto concentrato nel suo senso di odio e ingiustizia, che non ha alcuna idea di che cosa significhi affrontare il proprio senso di pochezza, la sua paura di vivere la vita, di non essere degno del padre e della famiglia, il proprio disprezzo di sé. Quell’uomo ha la scelta di mettersi in discussione, di mettere in discussione il suo rapporto con suo padre, comprendendo che se lui ora è effettivamente una VITTIMA, è solo perché ha accettato un gioco perverso di illusioni con il babbo. Nessuno dei due aveva voglia di ammetterà la verità, è così il rapporto si è raffreddato, l’amore è diventato rispetto, l’armonia è diventata regole.

Entrambi: vittime & carnefici, padri & figli, sadici & masochisti, sono vittime. Vittime di qualcosa su cui SONO CONVINTI di non avere potere. Vittime dell’incapacità di procurarsi l’amore, vittime dei propri padri, e vittime dei propri figli.

E così quando il figlio, che crederà ad un certo punto di essere una solo uno schiavo, capirà di essere tenuto a distanza, controllato, sottostimato dal padre, preparerà LA RIVOLUZIONE MONDIALE per destituire il padre, il padre – vittima del medesimo gioco ossessivo e schizofrenico per cui non riconosce che ciò che sta nel mondo esterno è in realtà ciò che è dentro di lui (vedi: proiezione) comincerà a pensare che il motivo per cui egli NON SI SENTE AMATO, NON SI SENTE STIMATO, SI SENTE INVIDIATO E MINACCIATO dal figlio, è perché il figlio “nato sbagliato”, è “un fastidio da risolvere”.

Ed anche in questo caso, tornando ad una metafora a noi consona, deciderà di usare l’odio che il figlio nutre per lui, FOMENTANDO LA RIBELLIONE DEL FIGLIO (=RIVOLUZIONE), così potrà poi rimetterlo sotto un suo controllo più stretto (usando lo strumento del ricatto e della paura, vedi DITTATURA) oppure “eliminandolo” dalla propria vista.

Capite che dopo tale rivoluzione, nel migliore dei casi, le cose saranno peggiorate.

CONCLUSIONE

Ma sì, perché non ammetterlo, che ci piacerebbe poter essere noi i creatori del cambiamento! Ora però si sta parlando di un punto assai serio.

  • Ogni passato, ovvero OGNI NOSTRA IDEA DEL PRESENTE (rileggetele, e fate attenzione alle parole che avete appena letto) non è reale, sia il vostro che quello che vi viene raccontato. Si tratta solo di un’idea che è nella vostra testa, altrimenti sarebbe come dire che vedere il film Schindler list, se ci credi, equivale ad aver combattuto, partecipato, alla guerra: sembra davvero incredibile, ma noi viviamo REALMENTE in questo modo: noi a quel passato ci affidiamo e dunque in un film continuiamo a vivere. Come ovviare a tutto questo?
Dobbiamo tener conto che se noi nel film del nostro passato abbiamo provato un certo dolore, avremo quasi sicuramente alcune condizioni che, se rispettate, ci riporteranno sempre quel dolore, e per sempre. E questo è il caso dei capi del mondo.
  • Essi, infatti, proprio come noi, sono certi del loro dolore, ci credono ciecamente: il tradimento, la povertà, la crudeltà, il caos, e credono ciecamente – anche loro – che non vi sia un senso per l’uomo, e che l’uomo sia costretto a vivere cercando di anestetizzare il dolore, manipolando la propria testa in modo da annebbiare il dolore.

Ed ecco dunque perché dico NO a qualunque rivoluzione.

  • Ma quando non riusciamo più a vedere il dolore nella nebbia, perdiamo anche la possibilità di guarirla.

E ogni rivoluzione esterna, cioè NON dentro l’uomo, è solo frutto della nostra disperazione, o peggio ancora:

E’ NEBBIA.

Nota 1: la psicologia viene indirizzata economicamente e burocraticamente verso il mondo del lavoro: controllo e gestione  dei  dipendenti e dei luoghi al solo fine produttivo, e – soprattutto – verso il marketing e la propaganda: al solo fine di mantenere l’ordine sociale e incrementare le vendite,  mentre verso le VERE potenzialità umane, la VERA natura dell’essere umano, nonchè la funzione del gioco e della creatività, dell’educazione, del potere sul corpo,  sulla realtà intera, tutto è rimandato alla buona volontà dei singoli studiosi.

http://4sfumaturedellarealta.blogspot.com/2011/02/ma-perche-non-dovrebbe-scoppiare-la.html


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