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Ma tanto tu vivi all'estero, che ti frega?

Creato il 05 dicembre 2011 da Andima
Le lacrime della Fornero hanno lasciato uno sconcerto disarmante, immediato, profondo, quell'immagine, quelle lacrime, per quanto non si voglia attribuire loro metafore o demagogia, rappresentano un passaggio preciso, esattamente alla parola sacrifici, un'introduzione che probabilmente meglio non si poteva esprimere per trasmettere il futuro prossimo, seguite da quel sorriso cinese e le parole robotiche di Monti, come bollettino di guerra, dettato del prof da ingurgitare stando attenti a non lasciarci le penne. Il primo che oggi magari distrattamente, magari soltanto in una battuta senza peso, mi dirà quella frase tipo "ma tanto tu sei all'estero, che ti frega?" si becca un gran bel vaffa, netto, sincero, con piacere. Perché ci son sempre quelli lì, quelli che credono che andando all'estero si passi per un ponte di dimenticanza ed alterigia, come se parlare un'altra lingua o vivere sotto un altro cielo possa ricoprire pelle e pori di un'armatura, e ci son anche quelli che non hanno bisogno di sentirselo dire, lo credono, ne vanno fieri, son felici di star da un'altra parte e quasi si gustano con soddisfazione le notizie di questi giorni riassumendo in un "che mi frega, io son altrove", magari provando un orgasmo d'orgoglio nel commentarle. E se anche non fosse che oramai nel mondo globalizzato tutto è connesso e più che per un volo di farfalla in una foresta amazzonica, l'uragano si scatena per un vecchietto che non riceve la pensione in un paesino dell'entroterra meridionale, c'è dell'altro meno lontano dei grafici dei mercati e più semplice delle teorie economiche moderne: c'è la sfera personale, c'è la famiglia lì, amici e parenti, quelli che la crisi non la leggeranno soltanto sui giornali seduti al loro ufficio la mattina, ma la vivranno probabilmente sulla propria pelle: è per quelli lì che il mio vaffa uscirà netto, sincero, con piacere, è per quelli lì che c'ho come un nodo in gola adesso, perché prima di essere italiano all'estero, prima ancora d'essere qualcuno in un paese straniero, sono un figlio, sono un fratello, un amico, un conoscente.

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