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Ma tu ci sei su Facebook?

Da Maurizio @bigaramis

Ma tu ci sei su Facebook?"Ma tu ci sei su Facebook?" Quanto volte ti sei sentito fare questa domanda? E quante volte sei stato tu a farla? Penso che sia la domanda più comune degli ultimi anni, quella che identifica la vera presenza nel mondo della rete. Eppure ancora oggi si discute se sia, eticamente o moralmente giusto, essere presenti o meno in Facebook. E qui si apre un vero mare di osservazioni. Mi sono sentito rispondere di tutto; c'è chi sostiene che i social network SPIANO le nostre abitudini; c'è chi sostiene che non vuole mettere in piazza i propri affari; c'è chi sostiene che è solo una perdita di tempo; c'è chi sostiene, molto più semplicemente che non gli piace. Ora, io penso che, sia se prendiamo ad esempio, chi reputa importante essere presente in Facebook, e sia chi non lo pensa, in entrambi i casi ci troviamo di fronte esclusivamente ad una tendenza; per cosi dire "una Moda". E come tutte le mode, ci sarà sempre il "Bastian Contrario" che trova mille ragioni per demonizzare la massa. Mi viene in mente molte volte che, c'è un gusto insito nell'uomo di rifiutare, per partito preso, quello che fa la maggioranza delle persone. E su questo potremmo fare innumerevoli esempi, sia a carattere politico, che molto più semplicemente a carattere terra terra. Ma siamo fatti cosi! A volte però mi sono chiesto cosa scatena questo remare contro  fenomeni che ritengo veramente normali. Con questo non voglio dire che tutti dobbiamo pensare allo stesso modo, ma voglio solo testimoniare che molte volte mi sono trovato presente in discussioni dove chi era presente in Facebook era considerato un emerito imbecille e chi non c'era era uno attento a salvaguardare la sua Privacy. Mi chiedo: ma perchè la privacy è minata solamente se sei presente in FB? e poi mi richiedo: ma cosa ho da nascondere per cui posso pensare che qualcuno mi stia spiando? Volenti o nolenti, in ogni azione che facciamo giornalmente, dal chiamare con il cellulare, dal mandare una mail, dal pagare con il bancomat o con la carta di credito, lasciamo indelebili  segnali su chi siamo e che cosa facciamo. E pensiamo che lo scandalo sia Facebook? O magari forse è il caso di soffermarci a riflettere, e capire che, un tale sistema, è di una innovazione strabiliante nell'ambito della comunicazione? Oggi le persone hanno finalmente l'opportunità di scambiarsi foto, pensieri, messaggi, creare eventi, insomma tutto in ragione della socializzazione allargata. Sono convinto che questo spaventa molto l'uomo abituato a vedere all'interno del suo orticello, ma ormai siamo proiettati verso una visione della vita a 360 gradi. Giorni fa mi sono chiesto sorridendo, quali erano le sensazioni che hanno provato le prime persone che hanno provato il telefono........chissà se c'erano anche li i soliti rematori :-)
Oggi le aziende stanno lentamente capendo che per essere presenti nel mercato devono assolutamente "salpare" con i loro mezzi per navigare alla massima potenza nel mare della rete. C'è un notevole aumento di pagine commerciali in Facebook, e buona parte degli investimenti in marketing si sta rivolgendo in internet. Oggi occorre essere presenti!
Voglio per concludere rivolgere un piccolo consiglio a chi, per sua scelta, continua a demonizzare i social network: fateci un giro, magari vi create un profilo senza foto e con tutte le barriere a tutela della privacy attivate; penso che una volta entrati nell'ottica critica e nella ricerca di ciò che può essere utile, magari un pensierino lo potreste rifare...........anche perchè come diciamo sempre "LA VERA LIBERTA' STA NEL GUARDARE LE COSE DA PIU' PUNTI DI VISTA"
Ciao
Maurizio


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