di Giacomo Dolzani
Il ministro delle Finanze macedone, Zoran Stavreski, (anche vice-premier) ha affermato oggi che Skopje è interessata a diventare uno degli attori nella realizzazione e gestione del progetto Tap (Trans Adriatic gas Pipeline), il grande gasdotto che, collegandosi al Tanap (Trans Anatolian gas Pipeline) a Komotini, vicino al Bosforo, porterà il gas azero, estratto nel bacino del Caspio, fino a Melendugno, in Puglia, attraversando la Grecia settentrionale e l’Albania.
La Macedonia, ha spiegato Stavreski, è in rapporti di grande amicizia con Baku ed ha firmato con l’Azerbaigian contratti di collaborazione in svariati settori ma, finora, poco è stato fatto nonostante le grandi potenzialità in campo turistico, agricolo ed industriale; i lavori di costruzione del Tap, in cui Socar, la compagnia petrolifera statale azera detiene il 20%, potrebbero essere una grande occasione per rendere effettive queste intese.
Il Tap, secondo il progetto, avrà una lunghezza totale di 791 km di cui 115 offshore, sul fondo del mar Adriatico e, quando sarà a pieno regime, fornirà all’Europa 20 miliardi di metri cubi di gas ogni anno, diventando un’opera di fondamentale importanza per garantire ai paesi dell’Unione Europea una maggiore indipendenza dalle forniture di gas russo.
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