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Macedonia. Salta il tavolo delle trattative tra governo e Sdsm dopo bocciatura commissione di inchiesta

Creato il 14 ottobre 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

zaev_zorandi Giacomo Dolzani

Dopo mesi di lavoro rischiano di rivelarsi un fallimento le trattative tra governo di Skopje ed opposizione, le quali avrebbero dovuto risolvere la crisi politica in Macedonia, scaturita in seguito allo scandalo che ha travolto l’esecutivo, accusato di aver spiato illegalmente telefonate e mail di oltre 20.000 cittadini tra politici, giornalisti e membri di ong.
Organizzati sotto l’egida dell’Unione Europea e, in particolare, di Johannes Hahn, Commissario Europeo per la Politica di Vicinato e i Negoziati per l’Allargamento, i diversi incontri tra i rappresentanti del Vmro-Dpmne (Partito Democratico per l’Unità Nazionale Macedone), formazione di maggioranza presieduta dal premier Nikola Gruevski, e quelli dell’opposizione socialdemocratica del Sdsm (Unione Socialdemocratica di Macedonia), guidati da Zoran Zaev, sembrava avessero sortito i risultati sperati: solo poche settimane fa si era infatti giunti ad un accordo che, tra i vari punti, prevedeva la formazione di un nuovo esecutivo che comprendesse anche i partiti di minoranza, elezioni anticipate il prossimo aprile e l’istituzione di una commissione speciale di inchiesta, al fine di far luce sulle presunte attività illecite del governo.
Proprio quest’ultima è però la questione che si è rivelata più problematica: oltre ad aver scatenato le proteste di parte della magistratura macedone, che si è vista scavalcata, la porzione di esecutivo facente capo al Vmro-Dpmne ha infatti sempre cercato di ostacolare, con ogni sotterfugio possibile, la creazione di un pool di giudici che dovrà indagare sui suoi stessi dirigenti, atteggiamento che ha portato il Sdsm prima a protestare e minacciare ritorsioni ed oggi ad abbandonare il tavolo delle trattative, rischiando di mandare in fumo il lavoro di mediazione svolto finora da Bruxelles e da Hahn.
La squadra di 14 magistrati presentata da Katica Janeva, procuratore speciale nominato per condurre le indagini, avrebbe dovuto essere approvata nei giorni scorsi dal Consiglio nazionale dei magistrati ma, dopo svariati rinvii, soltanto la metà di questi sono stati valutati idonei; una mossa che, secondo i socialdemocratici, è soltanto l’ennesimo tentativo governativo di impedire l’inizio dell’inchiesta.
Zaev ha quindi annunciato che “l’accordo raggiunto per noi non ha più alcuna validità”, aggiungendo che il Sdsm non prenderà più parte alle trattative se non dopo una consultazione interna al partito.
Lo scontro politico ha avuto inizio in seguito alla pubblicazione, da parte dello stesso Zaev, di migliaia di intercettazioni telefoniche, nelle quali viene svelata l’esistenza di un sistema di controllo della popolazione organizzato dal governo.
A questo si aggiungono poi le registrazioni delle conversazioni tra funzionari dell’esecutivo, ministri e lo stesso Gruevski, nelle quali si discute di controllo della stampa, nomine pilotate per assegnare posti chiave della pubblica amministrazione a persone fidate, insabbiare casi giudiziari a carico di uomini di governo ed anche di brogli elettorali, palesando il sistema di corruzione che regna nelle istituzioni del paese balcanico.
La tesi sostenuta da Gruevski è invece che queste intercettazioni sono dei falsi, realizzati ad hoc da dei non meglio precisati servizi segreti stranieri e fornite da questi a Zaev, con il fine di destabilizzare il governo e l’intero paese.

da Notizie Geopolitiche



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