Sembra una sceneggiatura alla Point Break quella che stava per essere messa in atto nella notte di ieri.
Quattro uomini mascherati, due con le effigi di Oscar Luigi Scalfaro e Massimo D’Alema, sono riusciti ad entrare nella sede della Fitist Security, legare tre metronotte alle sedie, aprire il caveau e rubare ben 25 milioni di euro in contanti.
Peccato che il loro momento di gloria sia finito mentre caricavano i preziosi sacchi. Infatti, la loro presenza era stata notata dalla centrale operativa Fitlist di Jesi (Ancona) che ha subito avveri toto la polizia.
Dieci le auto delle forze dell’ordine che sono accorse in Via Costantini, volanti, squadra mobile e una gazzella dei Carabinieri. Nulla da fare per i rapinatori che sono stati subito bloccati nei due furgoni della Fitist che avevano preso per la fuga.
Al loro interno sono stati ritrovati sia i soldi che un sacco con gli hard disk dell’impianto di videosorveglianza. In possesso dei quattro uomini “quasi d’oro” solo due pistole scacciacani, telefoni e una radio ricetrasmittente, cosa questa che fa pensare a un complice all’esterno.
Hanno tutti numerosi precedenti penali alle spalle, e il sospetto degli investigatori è che facciano parte di una banda specializzata negli assalti a portavalori: colpi messi a segno spesso senza far uso di armi da fuoco, per ridurre i rischi.
Ieri sera uno dei tre vigilantes ha cercato di reagire all'aggressione, ma è stato sopraffatto e legato ad una sedia insieme alla collega: contuso, è stato portato in ambulanza nel pronto soccorso dell'ospedale di Macerata.
Le indagini, coordinate dal pm di Macerata Andrea Belli, proseguono per verificare se il commando abbia collegamenti con la banda che il primo febbraio scorso aveva tentato un assalto a mano armata ad un furgone della Fitist in transito lungo la superstrada a Corridonia (Macerata).
Dopo una violenta sparatoria, il gruppo si era dovuto allontanare a mani vuote, per fortuna senza aver ferito le tre guardie giurate che viaggiavano sul furgone.
Resta ancora da capire infatti come i quattro siano arrivati a Piediripa (non è stata trovata alcuna auto), nè come abbiano potuto aggirare così facilmente cancelli e porte di sicurezza interni.
Il sospetto è che fossero in possesso di un badge, o che avessero complicità dentro l'azienda. Per tre rapinatori si sono aperte le porte del carcere di Ancona, il quarto è stato rinchiuso nel carcere di Fermo.
Foto: Guido Picchio
Macerata: colpo da film per quattro romani in trasferta. 25 milioni di euro in contanti, ma il finale è in carcere.
Creato il 09 marzo 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminalePossono interessarti anche questi articoli :
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