Machete sarà ricordato per sempre come l’occasione per celebrare l’attore Danny Trejo, ex galeotto a San Quintino diventato uno dei caratteristi più gettonati di Hollywood. Era prevedibile che fosse Robert Rodriguez, suo padrino che lo porta avanti in tutti i suoi film come attore feticcio, a dargli la grande occasione. L’opportunità nasce dal fake trailer di Grindhouse, dal quale Rodriguez tira fuori una storia che vuole avere il sapore di un certo cinema exploitation in salsa messicana. Machete è un ex federale trucidissimo che viene ingaggiato per uccidere un senatore repubblicano (Robert De Niro!), per scoprire poi di essere stato incastrato.
Il film vive di momenti surreali, come ragazze nude che tirano fuori il cellulare da chissà dove, liane fatte di interiora umane, preti crocefissi e su tutto spicca il volto granitico di Danny Trejo e i corpi di Jessika Alba, Micelle Rodriguez e Lindsay Lohan, le ragazze con la pistola della situazione. Con loro anche Don Johnson, Steven Seagal, tra gli altri. Rodriguez cerca di riprodurre l’atmosfera cheap e scanzonata dell’exploitation anni ’70, ma vi vuole introdurre anche un forte sottotesto sul problema dell’immigrazione negli States, ovviamente dal punto di vista dei messicani. Peccato che, come spesso accade nel cinema di Rodriguez, il prodotto non funzioni per costruzione. Troppo prolisso in alcuni casi, e non funzionale in altri.
Gianluigi Perrone