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Machiko kodera

Creato il 06 luglio 2013 da Scarabocchiarte @scarabocchiarte

Quando pensiamo all'Arte giapponese subito la mente ci porta al personaggio della "Butterfly" di Puccini, una donna che ha la sua forza, la sua fiducia incrollabile nell'amore, racchiusa nello scrigno del suo corpo. E' esattamente questo quello che vediamo, trovandoci di fronte ad una scultura di Machiko Kodera, è stata in mostra dal 10 maggio al 10 giugno a Roma, sulla via Cassia 472, nel Museo Crocetti, suo amico e maestro. Machiko Kodera venne in Italia negli anni '80, per conoscere e studiare l'armonia delle forme della cultura classica e rinascimentale, e frequentò l'Accademia delle Belle Arti a Roma. La scultura che viene fuori da questa sua duplice esperienza formativa, è una scultura  EMOTIVA.Dal connubio di energia della spiritualità e interiorità giapponese, e delle forme a tutto tondo rinascimentali, che influenzano fortemente l'opera di Machiko, sono nate delle sculture strepitose. Le donne sono il soggetto principale delle sue opere, le sculture si muovono, anzi scatenano una danza interiore, l'emozione stessa che si prova davanti a questi corpi femminili perfetti, sinuosi, che non trasmettono alcun riferimento erotico, se non la grazia femminile.

Machiko Kodera " Le Tre Generazioni"(1990)

Ricordiamo  soprattutto " Le Tre Generazioni"(1990) , un'opera in bronzo alta 3 metri, oggi esposta nel "Aoba no mor Park a Chiba, le figure sono leggiadre, sembrano danzare, lo sguardo prosegue e va oltre l'immaginazione, riproducendo un movimento espresso visivamente dalla tensione dell'azione intrapresa, sembrano librarsi in volo.

Machiko Kodera "L'Aurora "(1991)

 O "L'Aurora "(1991), scultura alta più di 2 metri e che si trova al Centro Culturale di Osaka, che raffigura una donna che con le braccia alzate, con tutto il corpo teso in uno slancio che le segue, in punta di piedi, proteso a raccogliere l'energia del sole nascente.
Alla Mostra, a cura di Emanuela Garrone, si sono potute osservare anche delle bozze di scultura nel marmo, purtroppo incompiute, e alle quali, la scultrice ha lavorato, fino alla fine. Ad un anno dalla sua morte, di nuovo in mostra a Roma, dopo che lo era stata nel 2010 a Palazzo Venezia. Mostra organizzata dalla Fondazione "Venanzo Crocetti", in concomitanza con la celebrazione del centenario della nascita del Maestro Crocetti.
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