Regia: George Miller, George Ogilvie Anno: 1985 Titolo originale: Mad Max Beyond Thunderdome Voto: 7/10 Pagina di IMDB (6.2) Pagina di I Check Movies Acquista su Amazon
Ecco che George Miller conclude (vabbeh, almeno fino al prossimo anno) la trilogia di Mad Max e lo fa in maniera sensazionale. Se spesso siamo abituati a leggere i sequel in chiave puramente commerciale o in discesa nei confronti degli altri capitoli, in questo caso abbiamo invece il corollario di una saga sensazionale. Ed il capitolo finale si inserisce alla perfezione nella storia raccontata, anzi a mio avviso resta superiore al primo Interceptor che mi piace immaginare di più come un prequel. E' un successo sotto ogni punto di vista: continua la narrazione fantascientifica in un futuro desolato e devastato, in cui il post apocalittico è il sale principale, ma l'azione è talmente tanta e ben strutturata che restiamo con gli occhi incollati alla tv. L'ambientazione è quella vincente, già sperimentata ne Il Guerriero Della Strada con il nostro eroe solitario in balia degli eventi e dei predoni motorizzati del deserto. Un capitolo a sè, ma anche legato agli altri lavori soprattutto per quanto riguarda la definizione del mondo barbaro in cui Mad Max vive. A Barbetown incontra aunty Entity (Tina Turner) e Master Blaster: non sempre ciò che sembra in un primo momento è ciò che si rivelerà un istante dopo. Ancora tirannie, ancora bisogno di energia. Fin qui direi tutto nella norma, con scontri, astuzie e lotte per la sopravvivenza. Poi improvvisamente cala la tensione e Mel Gibson si ritrova, con stacco improvviso, quasi brutale, nella comunità dei bambini. Amo questo film essenzialmente per queste scene e per la cura geniale di alcuni dettagli (le storie con la voce narrante racchiusa in un "quadrato televisivo", il Bugs Bunny tenuto da un ragazzetto, le pupille di Max non sono simmetriche, una è danneggiata) in cui capiamo che il futuro è perso, così come il passato. In queste scene viene fuori l'epicità della storia, l'uomo che sfiora la leggenda ed il nostro Gibson, ormai molto più esperto è un'icona inossidabile del guerriero con qualche macchia indelebile. Il personaggio è fortissimo, ma si alimenta anche delle riuscite precedenti, però anche tutti gli altri hanno una loro anima ed una struttura invidiabile, difficile da trovare in altre pellicole. Peccato per l'utilizzo (sprecato) di Spence che recita un altro ruolo, oltretutto marginale, rispetto a prima. Manca forse, se vogliamo una maggiore crudezza, tipica degli altri capitoli: non che qui vadano tanto per il sottile, ma la violenza è soltanto accennata. Non manca inoltre l'inseguimento finale, questa volte sulle rotaie, che è ancora una volta sensazionale sebbene ricalchi in alcuni aspetti quello di Mad Max 2, non eguagliandone per poco l'ottima fattura. E' comunque un terzo capitolo che mi ha stregato e che deve essere visto sopra ogni cosa.