USA 2012
Titolo Originale: Madagascar 3: Europe’s Most Wanted
Regia: Eric Darnell, Conrad Vernon, Tom McGrath
Doppiatori Originali: Ben Stiller, Chris Rock, David Schwimmer, Jada Pinkett Smith, Sacha Baron Cohen, Cedric the Entertainer, Tom McGrath, Chris Miller, Christopher Knights, John DiMaggio, Frances McDormand, Bryan Cranston, Jessica Chastain, Martin Short
Doppiatori Italiani: Alessandro Besentini, Francesco Villa, Roberto Gammino, Chiara Colizzi, Oreste Baldini, Roberto Draghetti, Massimiliano Alto, Luigi Ferraro, Gerolamo Alchieri, Franco Mannella, Pasquale Anselmo, Massimo Bitossi, Barbara Castracane, Fabrizio Pucci, Chiara Gioncardi, Stefano Benassi
Genere: Animazione
La trama in breve: Alex, Marty, Gloria e Melman, ancora nella Savana, iniziano a sentire nostalgia dello zoo in cui vivevano a New York. Per questo motivo decidono di tornare a casa, ma per farlo devono passare per Montecarlo, con l’obiettivo di recuperare i pinguini, in sosta per sbancare il Casinò. Da lì inizierà un avventuroso viaggio in Europa, durante il quale si uniranno ad un circo.
I film di animazione della Dreamworks, per quanto mi riguarda, sono sinonimo di certezza di divertimento, soprattutto negli ultimi anni, con le uscite dei vari “Shrek”, “Kung Fu Panda” e, appunto “Madagascar”. Se er questa saga però i primi due capitoli si rivelavano solidi, spensierati al massimo ed assolutamente divertenti, in questo ultimo capitolo si è perso un po’ lo smalto che contraddistingueva le prime due pellicole.
La comicità che stava alla base del successo iniziale della saga non ha subito quasi alcun rinnovamento in questa ultima uscita, risultando una riproposizione di clichè già visti in precedenza, con i soli pinguini ad offrirci qualche spunto di divertimento. Non si salvano nemmeno i personaggi del circo, tra i quali però spicca un apprezzabilissimo Stefano, “leone-marino-cannone”, che, se non altro, riesce a mantenere viva l’attenzione.
Apprezzabile è invece la colonna sonora, che ci regala una, secondo me, perla degli ultimi anni come “Firework” di Katy Perry ed una perlissima un po’ retrodatata del quasi omonimo Steve Perry (“Anyway You Want It” dei Journey).
Voto: 5+