Madagascar: linciaggio shock

Massimiliano Gallana vedi altri articoli 06 ottobre 2013 08:30

Tre uomini sono stati linciati e uccisi sull’isola di Nosy Be, in Madagascar, da una folla inferocita che accusava i tre di essere trafficanti di organi. 

L’incidente è sorto dopo l’arresto di un uomo, quale conseguenza della scomparsa di un bambino, il cui corpo senza vita, mutilato dei genitali e della lingua, è stato ritrovato sull’isola. Il Commissariato locale, dove l’uomo era detenuto (in custodia) è stato preso d’assalto dalla folla, con la convinzione che l’uomo fosse stato pagato per asportare gli organi del bambino.

Altre due vittime sono state prima impiccate, poi date alle fiamme, in una delle spiagge dei luoghi più belli del paese, e ben noti al turismo europeo. Un’altra persona, che a quanto sembra dalle fonti, pare essere lo zio del bambino è stata uccisa a pochi kilometri di distanza (l’uomo è stato estratto a forza dalla sua automobile, e successivamente il suo corpo è stato dato alle fiamme).

Pare sia stata una vera e propria caccia ai ‘vazaha’, ossia gli stranieri europei (lingua locale). Due delle vittime erano francesi (Sèbastien e Roberto). Gli organi di informazione del paese hanno riferito che alcuni organi umani sono stati rinvenuti in un frigorifero in un edificio dove le due vittime alloggiavano.

Il Ministero degli Esteri francese ha, finora, confermato solo l’identità di una delle due vittime. Le altre due vittime rimangono con identità non confermata, mentre la Farnesina in Italia sta compiendo accertamenti.

Data la situazione attuale, i rispettivi Ministeri hanno sconsigliato vivamente ai turisti di mettersi in viaggio nel paese, in quanto il rischio di rappresaglie rimane ancora alto.

Il Madagascar, noto paradiso tropicale, sta conoscendo un aumento esponenziale della criminalità, dopo il colpo di Stato di circa 4 anni fa, che portando al potere – l’attuale Presidente Andry Rajoelina – sta facendo collassare l’economia del paese

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