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Made in yourself

Creato il 01 febbraio 2012 da Danemblog @danemblog
Spunto dallo spunto datomi - che brutto modo di dire: "datomi" è davvero una brutta parola. Mi fa venire in mente quei completi marroni, abbinati con camicie in tono e cravatte ad improponibili righe. Americani porta-a-porta, tipo -  da Daniele, per scrivere qualcosa di confuso...premessa per dire che questa, semmai, potrebbe essere una bozza.  Il movimento: Made in yorself.  Il nome è figo. Nel senso che quel "Made in..." che adesso va tanto di moda - ma anche di modo -, con a fianco quel "yourself" mi piace, parecchio. Non credo che vi interessi sapere perché, quindi vi dico che mi piace e basta: e me ne sbatto se tanti vorrebbero sostituire quel "mi piace" con qualche altro termine o locuzione, perché "basta co'sto facebook....e non facebookkiamo il linguaggio..." e menate varie. "Mi piace" si dice così: quando appunto una cosa ti piace. E' italiano, e io lo uso.

Made in yourself

foto di Matteo Manfredi - dal blog di Daniele

Lascio a voi commenti in merito alla foto. Non conosco personalmente Matteo Manfredi, ho visto parecchie foto sue e devo dire che mi piacciono - sìììì! Continuo ad usarlo - come mi piace questa - adesso ci sto andando a ruota!. Il ferro da stiro, "the iron side" è simpatico, tralascio la canotta giusto perché in fondo il fisico c'è, ma i boxer!? Adesso, io conosco Daniele, quindi so benissimo che dietro quei boxer indossati dal losco figuro soggetto dell'immagine, c'è un mondo...ma vaglielo a spiegare agli altri...Apro parentesi: quando parlo di "un mondo" non intendo quel tipo di mondo che ha fatto di Rocco Siffredi il suo imperatore. Chiusa parentesi, ma era giusto sottolinearlo. Va be. Noi siamo la generazione "Made in yourself". Almeno, noi due - sto parlando con te, Daniele - lo siamo di sicuro. A noi, gli aiuti (intendo quelli di settore, intendo quelli che spostano, intendo quelli che in altri luoghi chiameremmo magari "raccomandazioni") non ce li ha mandati nessuno. Per noi la sussistenza umanitaria delle nostre famiglie, è stato tutto. La forza, di ferro - o del Ferro, adesso vedi tu. (è un inciso a titolo personale, che non va nemmeno spiegato, perché fondamentalmente è una cazzata. ndEm) -, ce l'hanno data loro.  Ameicanizzando il tutto, potremmo dire che ci siamo fatti da soli - self made men. E non ci siamo fatti solo. E non ci siamo fatti da soli, come gente ai tempi della "Sala Giochi" - messo tra virgolette, perché questo credo che sia il nome proprio, proprio, del posto che frequentavamo da ragazzetti.  "Fatti in se stessi". Fatti o facenti. Nel senso che, parlo per me - ma conoscendoti posso anche prendermi il permesso del plurale - noi ci stiamo facendo. E anche se fossimo "fatti", per quel che siamo, non ci fermeremmo di sicuro. Anzi, proporrei - azzardo - che quel "made" venisse sostituito da "making". Hai intenzione di fermarti tu? Non credo, quindi...making è continuo, dinamico, cresce, cambia, si muove, si crea. Fatti, e non "falsi da sè". Siamo sinceri: in fondo - al di là di qualche puerile accusa contro cui ho lottato soltanto con le risate - siamo gente vera noi. Quello che siamo, quello che abbiamo, quello che ci siamo fatti, insomma quel "fatti" è roba vera. Pesante come l'acciaio. Roba nostra. Ho detto qualcosa sul chi e sul cosa, sul perché, ho accennato sul dove: completa le cinque W con il quando. Adesso. Nel peggior momento storico che potesse capitarci, forse. La crisi, sai, lacrisi. Oggi è entrato a studio un signore di una sessantina d'anni. Indiano. Faccia da National Geographic Portrait. Mendicante, con una dignità da vendere. La prima cosa che mi ha detto è stata: "C'è la crisi...". Non aggiungo altro. Insomma il peggior momento forse. Perché c'è poco da mangiare, tutto intorno all'osso. Cani randagi e da salotto si azzuffano per quel briciolo di carne e bla bla bla....Ma riflettendoci: questo è davvero il momento peggiore? Secondo me per niente. Tu lo so che mi capisci.  
Interrompo qui. Perché? Perché primo fa figo. Secondo l'opera incompiuta - postuma magari - vi farebbe arricchire ( a te andrebbe la direzione artistica, ma lascia a Dan il resto). Terzo, soprattutto, perché l'avevo detto che erano cose confuse. Che integrerò. E magari finirò anche. Diciamo che all'incompiuta e al postuma, ci penserò tra cento/centodieci - scritto a numero, così è inequivocabile, tipo sugli assegni - anni.  Ma voglio scendere nel popolare - nella duplice accezione: successo e del popolo - e concludere con quel "fatti non pugnette" che nel caso nostro non è mica tanto vero. Noi molti fatti, va bé, ma anche tante pugnette...
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