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Madison Avenue Shoot | La morte è in scena

Da Alice
Madison Avenue Shoot | La morte è in scena La morte è in scena, Jessica Fletcher & Donald Bain
Dopo molti anni di assenza, Jessica Fletcher torna a New York, dove ha vissuto a lungo e dove abita il nipote preferito, Grady Fletcher. È stato proprio lui a invitarla, e Jessica, per quanto sorpresa, ha accettato molto volentieri di partire. Ben presto, però, si rende conto che l'invito non è dettato solo dall'affetto: sotto c'è dell'altro. Infatti Grady è l'amministratore della Eye Screen, affermata casa di produzione, che si è appena assicurata la pubblicità televisiva di una carta di credito internazionale promettendo la partecipazione di personaggi famosi come testimonial. Così propone a Jessica di entrare a far parte del ristretto gruppo di celebrità, in quanto scrittrice di fama mondiale. Lei non ama apparire in televisione ma, data l'insistenza del nipote e l'incoraggiamento del suo agente letterario Matt Miller - che vede nell'operazione un sicuro mezzo di promozione dei libri - alla fine acconsente. A convincerla definitivamente è la richiesta di Frank, il figlio di nove anni di Grady, che lei adora e che non sta più nella pelle alla prospettiva di seguire la zia sul set. Durante le riprese, però, il piccolo scompare misteriosamente e Jessica, affranta, si mette sulle sue tracce, cercando in ogni angolo degli studi. Purtroppo non trova il bambino, bensì il corpo senza vita di Betsy Archibald, direttore creativo dell'agenzia, una donna estremamente ambiziosa... e odiata da tutti.
Ho letto questo libro in lingua originale, il secondo che leggo dopo Crypto di Dan Brown (senza considerare quelli del liceo). Ho sempre rimandato la lettura dei libri in lingua inglese, perché nella mia testa trovavo sempre delle scuse: per me la lettura deve essere un momento di svago e non avevo voglia di impegnarmi ulteriormente con un testo in inglese. Invece devo ammettere che è andata piuttosto bene, non mi sono dovuta concentrare il doppio e le avventure di Jessica, anche se sono cartacee, sono ugualmente belle. Ammetto di aver barato, un libro di uno scrittore americano è più semplice di quello di uno scrittore inglese. Ricordo ancora quando tentai di leggere Harry Potter and the Goblet of Fire...credevo di impazzire per la quantità di termini a me sconosciuti! Ma io dico, ma che razza di inglese ci insegnano a scuola se poi, quando ci si ritrova a fare i conti con la quotidianità anglosassone, siamo sempre in difficoltà? Adesso ho in arretrato 4 libri, che ho comprato nel frattempo, magari finiti quelli mi cimenterò con qualcosa di very british, ma moderno, non più i classici che ho letto al liceo.
In ogni caso, consiglio Madison Avenue Shoot (La morte è in scena) a chiunque ami l'adorabile Jessica, in lingua originale o in italiano, la lettura sarà comunque piacevole!

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