Magazine Diario personale
Oggi a Genova si festeggia la Madonna della Guardia. È un giorno meraviglioso per la città e lo è in particolar modo per me. Speravo tanto che dicessero la santa messa in suo onore e non quella del martirio di san Giovanni Battista e così è stato. Ho ricevuto delle cose splendide questa settimana e chi devo ringraziare se non lei? Spesso quando ci si va a confessare ti chiedono anche di che cosa devi ringraziare il Signore ed è vero. Nella vita ci si aspetta il grande evento, quello importante, e non ci accorgiamo che la vita stessa è IL GRANDE EVENTO. Bisogna gustarla, intensamente. Ciò che ci accade sono delle luci che si accendono lungo il nostro cammino, anche quando sono caratterizzate dalla sofferenza. Sono sempre luci... e d'altronde se ci pensiamo, quando vaghiamo nel buio più fitto, desideriamo ardentemente una luce, anche fioca, che ci guidi lungo il cammino. Quest'opportunità ce la regalano coloro che incontriamo nel percorso della nostra vita. Dicono che se non accettiamo noi stessi, non possiamo accettare gli altri. Verissimo. La psicologia ci svela alcuni risvolti rilevanti per il nostro spirito. Tanto più non accettiamo noi stessi, tanto più non accettiamo gli altri. Quando non si sa perdonare se stessi, non si perdonano neanche gli altri. Inevitabili le incomprensioni, bisogna trovare il coraggio di affrontarle in modo adulto. La vita è fatta di questo, ma le difficoltà servono per crescere, affinché la nostra fede aumenti sempre di più. Per questo motivo un grande mistico affermava che gli altri sono lo specchio di noi stessi: talvolta ci sputano in faccia la verità brutalmente, altre i loro sbagli ci svelano il nostro intimo, quello che veramente siamo, altre ancora con il loro buon esempio ci spronano, ci fanno sentire bene. Qualunque sia il loro compito nella nostra vita, Dio li ha messi accanto a noi come una luce, una luce che illumina il nostro percorso. Più volte ho ripetuto che i film sono fonte di riflessioni profonde, anche se il messaggio rimane velato. Uno di questi mi ha fatto riflettere da tempo sull'atteggiamento davanti alla sofferenza. La sofferenza non è facile da vivere e da affrontare, non lo è stato nemmeno per i santi. L'atteggiamento di fronte ad essa è diverso: qualcuno fugge, qualcuno diventa freddo, altri evitano di intrecciare rapporti seri, sia di amicizia che d'amore. Già, perché alcuni non desiderano impegnarsi per timore di soffrire... è così. Su questo mi ha fatto riflettere soprattutto il film che ho visto.
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