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Madonna gira nella scena musicale da oltre trent'anni; ha all'attivo 13 album di studio e se si è guadagnata la nomea di regina del pop, non è stato certo per un colpo di fortuna. Anche perché senza talento non ci sarebbe proprio arrivata a 13 dischi. Ma come tutti gli artisti che stanno in circolazione da tanto tempo, ci sono stati momenti in cui ha cavalcato la cresta dell'onda e momenti in cui è stata travolta dall'acqua e sbattuta sulla spiaggia e dopo il suo ultimo fiacchissimo disco MDNA, direi che ora sta tutta insabbiata e con le alghe tra i capelli, alla ricerca di una nuova onda (non so se la metafora è abbastanza chiara).
Questa volta torna sulla scena e decide di giocare d'astuzia con una promozione che la vede apparire contemporaneamente in più parti del Globo, che prima di lei solo la Madonna di Fatima ci era riuscita.
Cinque le versioni dell'album disponibili e questo già fa capire quanto Madonna stia puntando su questo suo nuovo progetto, realizzato per grandissima parte insieme al DJ americano Diplo che ha 36 anni e insieme ad una serie di altri collaboratori tipo MoZella 33 anni, Natalia Kills 28 anni, Avicii 25 anni, Delilah 24 anni e praticamente Madonna per confezionare questo album ha tipo aperto un asilo d'infanzia e mi domando come mai si sia circondata di persone che neanche messe insieme raggiungono la sua età. La ricerca spasmodica di un sound che piaccia ai giovani? Dare lavoro alle nuove generazioni, in un periodo per niente semplice? Mangiar loro il cuore e impossessarsi della loro giovinezza? Boh. Fatto sta che Madonna dice di offendersi molto quando le danno della vecchia e di ostentare la sua femminilità di donna quasi sessantenne, per combattere il bullismo dello star-system che vorrebbe le donne tutte giovani e belle, mentre gli uomini possono invecchiare e rimanere sex symbol. Discorso che condivido pienamente, ma allora per quale motivo si ammazza di palestra per rimanere tonica, si avvale di evidenti ritocchi chirurgici per apparire sempre fresca e consente un uso ridicolo di photoshop nelle foto pubblicitarie?
Il suo tredicesimo disco si compone di 14 brani che diventano 19 nella versione deluxe. Decisamente un bel numero di tracce, ma tanto ormai glie le avevano sputtanate quasi tutte su internet e quindi tanto valeva metterle tutte nel disco (faccio finta di credere alla favola che glie le abbiano rubate) e poco importa se alla fine l'album suona come due dischi diversi, uno dance/pop e l'altro introspettivo/elettronico, messi insieme senza nessun criterio apparente. E così in questo bailamme musicale si alternano tracce piuttosto buone come Ghosttown a cagate colossali come Bitch I'm Madonna. Perfino il primo singolo Living for Love convince veramente poco e sembra una scelta esclusivamente commerciale che non rappresenta l'album, ma fatta per competere in radio con le altre popparole che scalano le classifiche. Francamente perfino Selena Gomez è riuscita a fare meglio e divertire di più. Se togliessimo dall'album tutte le porcate commerciali messe dentro per compiacere un pubblico di giovanissimi che non comprerà mai il disco, Rebel Heart sarebbe probabilmente un buon lavoro; privo di una traccia veramente potente che ricorderemo anche tra molti anni, ma comunque un disco ben fatto e con un suo carattere, ma quello che invece è venuto fuori è un album che non diverte e non raggiunge mai il giusto equilibrio e suona un po' come l'ennesima occasione persa.
Living For Love. Gli anni novanta sono tornati di moda e lei come tanti altri decide di sfruttare questo filone e tirare fuori una canzone che ricordi il buon vecchio Haddaway (quello di What is Love, per capirci) e faccia ballare le giovani generazioni scalando le classifiche. Sbaglia completamente il colpo e rimane nella classifica hot 100 di Billboard per il tempo di uno starnuto. Kiesza sarà probabilmente una meteora nel panorama musicale, ma è riuscita a fare molto meglio, scrivendo due canzoni assolutamente migliori di questa. ★★★★★Devil Pray. Ascolti questo pezzo e dici: "Cazzo c'entrava Living for Love?". Se avesse usato questa Devil Pray come primo singolo, probabilmente avrebbe fatto più scalpore e non avrebbe dovuto far finta di cadere dalle scale per far parlare di sé. ★★★★★Ghosttown. Terzo brano e si inizia a ben sperare per la qualità dell'album, ma il featuring con Nicki Minaj purtroppo non è lontano e pende sulle nostre teste come una spada affilata. ★★★★★Unapologetic Bitch. Madonna che fa la giovane e usa la parola Bitch come fosse una ragazzina sull'autobus che torna a casa con le amichette è uno dei momenti più bassi del disco. Mettiamoci anche il sound mezzo raggae e il danno è fatto e finito. ★★★★★Illuminati. Kanye West che scrive per se le canzoni belle e lascia agli altri quelle brutte. ★★★★★Bitch I’m Madonna (feat. Nicki Minaj). Non siamo ai livelli di schifo di Give Me all Your Luvin', ma poco ci manca. L'ululato che sembra rubato alla canzone Barbra Streisand dei Duck Sauce è il picco di orrore. ★★★★★Hold Tight. Il pezzo mediomen del disco, nel senso che scorre senza divertire o emozionare. Praticamente una traccia inutile. ★★★★★Joan of Arc. Brano che sarebbe potuto stare all'interno di Music e, sebbene suoni un po' come qualcosa di già sentito, è piacevole e ha un bel testo. ★★★★★Iconic (feat. Chance The Rapper & Mike Tyson). Ennesimo pezzo coattato che avrebbe potuto cantare Kesha e che poco si amalgama con la precedente Joan of Arc. Sopportabile fin quando non intervengono i due rapper. ★★★★★HeartBreakCity. Dopo il brano elettronico "getto style" si passa ad una ballad delicata e con un coro che quasi ricorda il suo vecchio successo Like a Prayer. Comunque hanno deciso la scaletta dei brani tirando i dadi, sono ormai sicuro. ★★★★★Body Shop. Madonna che fa la voce da teenager non è la mia preferita, mi piace di più quando tira fuori la voce profonda. Comunque questo pezzo colonna sonora delle profumerie The Body Shop non è malaccio. ★★★★★Holy Water. Natalia Kills è una cantante britannica che ha fatto due dischi niente male e, nel corso della sua carriera, ha scritto un paio di canzoni memorabili tipo Wonderland e Saturday Night (splendidi anche i video). Ha la sua grande occasione di collaborare con Madonna e un po' la butta nel cesso scrivendo per lei questa Holy Water che ricorda il periodo American Life e che in questo disco passa abbastanza inosservata, se non fosse per la citazione di Vogue. ★★★★★
Inside Out. Altra ballad e altra traccia che funziona abbastanza bene, ma che come per le precedenti non lascia assolutamente il segno. Inside Out di Britney Spears era meglio ed è tutto dire. ★★★★★Wash All Over Me. Una roba lenta che ricorda Lana Del Ray. E non credo sia un complimento. ★★★★★
Best Night. Una delle tracce firmate Diplo, tutta bassi e niente sostanza. Si può skippare sena rimpianto. ★★★★★Veni vedi vici (feat. Nas). Per quanto mi riguarda Madonna che fa la rapper ha funzionato bene solo in American Life e la parte cantata da Nas sembra aggiunta cinque minuti prima di stampare il cd. ★★★★★S.E.X. Una canzone che avrebbero potuto cantare le Pussicat Dolls. Voglio dire, a voi non sembra una versione brutta di Bottoms? ★★★★★Messiah. Scritta insieme ad Avicii già dal titolo si propone di essere una specie di preghiera e infatti suona molto solenne, ma lascia ben poco il segno. ★★★★★Rebel Heart. Appare decisamente strano che la title track compaia solo nella versione deluxe del disco E oltretutto è anche un buon pezzo! Credo che con un buon video potrebbe attirare nuovamente l'attenzione su Madonna e risollevare le sorti del disco. Continuo a non capire in che modo abbiano scelto la sequenza dei brani. ★★★★★
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