Una dichiarazione da Madonna che sta shoccando il mondo, la storia di una violenza sessuale. Madonna ha infatti raccontato di essere stata violentata, sotto la minaccia di un coltello, a New York. Madonna all'epoca non era ancora famosa, ed appena arrivata a New York ebbe vari problemi, oltre alla violenza.
Il racconto di Madonna viene da un articolo-confessione, rilasciato dalla stessa cantante alla rivista americana Harper's Bazaar. Madonna ha raccontato: "Il primo anno mi hanno rapinato con una pistola. Sono stata violentata sul tetto di un edificio, dove mi avevano spinto con un coltello alla schiena, e il mio appartamento è stato svaligiato tre volte. Non so perchè, visto che non avevo più niente di valore dopo che mi avevano rubato la radio la prima volta''.Un racconto choc per la regina del pop, che allora era solo una ragazza che veniva dal Michigan e che cercava fortuna e gloria a New York, per tutti meta di speranze e frontiera del successo negli anni del boom del rock. La notizia della violenza sta facendo il giro del web ed i fan di Madonna stanno mandando centinaia di mail alla regina del pop.
Madonna parla poi nell'intervista dei primi anni di successo e del suo rapporto con la religione. Quando avevo 25 anni "portavo più crocifissi possibili al collo e dicevo alla gente, nelle interviste, che lo facevo perché trovavo Gesù 'sexy'. Beh, era sexy, ma io lo dicevo anche per provocare". Ho una strana relazione con la religione - continua la regina del pop - . Credo molto nei riti, finchè non fanno male a nessuno. Ma non ho una passione per le regole. E tuttavia, non si può vivere in un mondo senza ordine".
"Per me - continua - c'è una differenza tra le regole e l'ordine: le regole sono quelle che le persone seguono senza farsi domande. L'ordine è quello che nasce quando le parole e le azioni uniscono le persone invece di separarle. Sì, mi piace provocare, è nel mio Dna. Ma nove volte su dieci non lo faccio senza ragione".
Madonna parla poi dei suoi mariti e dei suoi quattro figli, ai quali insegna ad accettare i rischi e a scegliere di fare le cose perché è bene per loro e non perché lo fanno tutti". "Rischiare, per me - dice - è la norma"