Del calore
del magma
dell’antica sapienza.
Della voce del vento
del rumore di tutte le cose
e del loro vibrare.
Dell’essere
del profondo respiro d’una grande foresta
del fertile, dell’acqua e del seme.
Dello scorrere e dell’andare
del tempo che passa
e del suo raccontare.
La Madre, la Dea.
Il divino, non solo maschile
della coscienza e del tao.
La vita che scorre, che nasce
del seme che cresce.
Il racconto narrato, non scritto
la saggezza, compiuta negli atti
un esempio ch’è vita.
Dell’antica coscienza
dell’assenza di ogni violenza
ch’è del condividere
giammai del competere.
Che non è maschile
chè non è potere
ch’è madre.
Figura ed immagine
ch’è stata negata
(Immagine: Pintadera e Dea, simboli di fertilità. Sculture in pietra di Francesco Uccheddu)
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