Quanto è difficile da uno a cento ricordare bene i passi compiuti e lasciati dietro le spalle . Mi sembra di essere sempre andata avanti guardando in un'unica direzione : davanti. Come se avessi avuto un blocco cervicale che mi abbia impedito di girarmi indietro ogni tanto, giusto per il piacere di misurare la strada percorsa le cose fatte, le evoluzione ( o involuzioni ) della vita trascorsa e... il viso del mio piccolo bambino che mi guarda con attenzione.
Oggi guardo mio figlio , assorto in qualche suo pensiero, non riesco più a ricordare il bambino che è stato. Mi dimentico che quel bimbo è sempre lì, nascosto da strati di crescita corporea e psicologiche coperte, è lì che salta ed ascolta ancora ,soprattutto la mia rabbia e il mio modo di comunicare che negli ultimi tempi si è fatto più ostico e reattivo. Reagisco alle sue risposte, alle sue nuove azioni, alle sue scoperte senza di me. Reagisco, invece di rispondere . Lui è un adolescente che cerca il suo modo e va per tentativi, errori, desideri , successi. Un ragazzo tendente al pessimismo cosmico, ma con una sua personale visione . Io una donna che ha abbracciato la maternità come una risorsa e cerca di farci star dentro tutto senza riuscirci, un po' arrabbiata con il mondo che gira proprio male.
Le madri però amano i propri figli prima ancora di essere o meno capaci di capirli, li amano con il corpo con l'anima e non importa se la testa a volte si oppone alla persona quasi adulta che ha davanti, le madri amano i propri figli senza scorte di pensieri, gratuitamente ed anche se non sono corrisposte con lo stesso fervore. L'amore tra le madri e i loro figli è primordiale, istintivo,dolente, a volte dolce.