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Madrid contro Ryanair: le otto clausole 'abusive' dei contratti, annullate da una sentenza

Da Rottasudovest
Nuova puntata nella lunga guerra tra Ryanair e la Spagna. Stavolta segnano un punto a loro favore i consumatori spagnoli, a cui ha dato ragione un Tribunale Mercantile di Madrid, annullando otto clausole dei contratti firmati con i passeggeri, giudicate abusive. Tra queste c'è una delle più note e più impopolari: Ryanair non potrà più pretendere 40 euro a chi si presenterà al check-in senza la carta d'imbarco stampata: secondo la sentenza è un prezzo sproporzionato, essendo molte volte superiore a quello del biglietto. Annullata anche la pretesa di Ryanair di ricevere pagamenti solo con carta di credito in aeroporto, che le permette anche di rifiutarsi di trasportare il passeggero e il suo bagaglio, nel caso non sia dotato di credit-card e abbia solo i contanti.  Ryanair non potrà neanche più proibire ai passeggeri di portare determinati oggetti come denaro, chiavi, macchine fotografiche, computers, cellulari, medicine, ecc nel proprio bagaglio; non potrà neanche esigere i documenti d'identità del suo regolamento interno, negando valore a documenti ufficiali, riconosciuti dalle autorità aeroportuali e dalla Spagna come il libro di famiglia, la patente, il permesso di residenza o il passaporto non necessariamente in vigore: questa regola ha creato spesso problemi a chi viaggia con minorenni ha avuto problemi al gate, rischiando di non poter viaggiare, a causa delle esigenze di Ryanair.  Non potrà più essere solo la legge irlandese quella applicabile né potranno essere competenti solo i tribunali irlandesi in caso di denunce e dispute.
Il Tribunale madrileno ordina a Ryanair di ritirare queste clausole dai suoi contratti. La compagnia irlandese potrà presentare ricorso contro la sentenza e si aspetta adesso la sua reazione.

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