Stanno
già arrivando da tutta la Spagna, in sei grandi colonne, partite da
Galizia, Asturie, Paesi Baschi, Catalogna, Comunitat Valenciana e
Andalusia. Il 22 marzo (domani), sarà una giornata di mobilitazione,
partecipazione e preoccupazione per Madrid, presa di nuovo d'assalto
da collettivi, piattaforme e associazioni che proprio non ci stanno
alle ricette dell'austerità e che continuano a non arrendersi ai
tagli della spesa pubblica e dei diritti portati avanti da Mariano
Rajoy. Hanno battezzato il loro appuntamento 22-M Marchas de la
Dignidad e non c'è bisogno di traduzione. A questo titolo della
manifestazione, bisogna aggiungere i quattro slogan principali; No al
pagamento del debito, Neanche un taglio in più, Fuori i governi
dalla troika, Pane, lavoro e tetto per tutti e per tutte.
Sono
tornati gli indignados, quasi tre anni dopo la prima grande
manifestazione alla Puerta del Sol? E' presto per dirlo, anche se il
Prefetto di Madrid Cristina Cifuentes, terrorizzata da possibili
occupazioni del suolo pubblico in pieno stile 15-M, alle porte delle elezioni europee, ha già blindato
la capitale. Elconfidencial.com sostiene che la Delegación del
Gobierno (la Prefettura) abbia deciso di "mobilitare 40 gruppi
dell'Unità d'intervento della Polizia, cioè, circa 1600 effettivi
anti-disturbo, e sei gruppi dell'Unità di Prevenzione e Reazione, che
significa altri 180 agenti con funzioni anti-disturbo. Sono stati
chiamati anche 240 funzionari (e altri 180 di riserva) della Brigata
Mobile, incaricata di controllare gli spostamenti dei manifestanti
fino a Madrid e nella stessa capitale. In totale ci saranno 2020
poliziotti nelle strade della città, a vigilare l'evoluzione delle
marce, senza contare i membri dei servizi d'informazione, gli agenti
del Servizio dei Mezzi Aerei e gli effettivi della sicurezza
cittadina, anch'essi convocati". Il sito web nota come la
manifestazione di domani batta ogni record per presenza di
poliziotti in strada: finora il numero più alto era stato 1500 per
le marce degli indignados e i tentativi di circondare il Congresso
del 2013.
E' evidente il timore del Governo conservatore davanti
alle manifestazioni popolari e, soprattutto, davanti al rischio che
una piazza simbolica della capitale possa di nuovo essere occupata
con tende e assemblee, durante la campagna elettorale europea.
Dalle sei colonne, arrivate già alle porte di
Madrid, però, il messaggio è pacifico e non violento. "Il
manifesto che abbiamo firmato insieme parla della profonda crisi
politica ed economica attraversata dalla democrazia spagnola.
Rivendichiamo la disobbedienza civile, ma sempre in modo non
violento. Però siamo convinti che cercheranno di criminalizzare
tutto il collettivo, come fanno ogni volta che qualcosa va contro gli
interessi del PP o del PSOE. Curiosamente, i disturbi iniziano sempre
perché prima la Polizia carica, senza alcun motivo” dice David,
portavoce di Democracia Real Ya Madrid, a elconfidencial.com. Per
essere pronti a ogni evenienza, gli organizzatori hanno annunciato la
consulenza di 30 avvocati, che assisteranno le persone eventualmente
fermate e arrestate durante la manifestazione.
Le cifre probabili
dei partecipanti al 22-M sembrano quelle di Questura e organizzatori
dopo un corteo italiano. Si aspettano circa 50mila persone, ma da
Democracia Real Ya, facendo i conti degli 800 autobus già affittati,
di treni, madrileni e manifestanti vari, assicurano che si potrebbe
arrivare tranquillamente a mezzo milione di persone nelle strade
della capitale, pronte a confluire in plaza de Colón. C'è anche chi
parla di un milione di persone. Mancano poche ore per verificare il
potere di convocazione degli indignados, a quasi tre anni dal 15-M.