Lei è una bimba di terza, anticipataria, è una brutta definizione per indicare i bambini che pur potendo restare alla scuola Infanzia ancora un anno, per scelta delle famiglie, frequentano in anticipo la scuola Primaria.
E' una bimba attenta, vivace, pronta. Le materie le piacciono tutte, ma si vede che ha un interesse particolare per la scienza. Non è la sola in quella classe, dove avevamo fatto quest'attività di cui ogni tanto qualcuno parla, spingendosi a dire che da grande vuole fare l'astronomo.
Ma non è questo che vorrei raccontare. Si tratta di una classe che pone spesso domande e lei, la bimba attenta, ieri, sul finire dell'ora, si è timidamente avvicinata alla cattedra, mentre raccoglievo le mie cose per andare via e mi ha chiesto: "Ti posso fare una domanda?" "Certo se posso rispondere, lo farò volentieri."
"Nei libri di religione c'è scritto che il mondo lo ha creato Dio, nei libri di storia c'è spiegato che il mondo è nato dal Big Bang... mi spieghi qual è l'ipotesi giusta?"
Le ho sorriso, ho riflettutto soppesando per qualche secondo le parole che mi sembravano più giuste e ho risposto: "La tua è una bella domanda, una domanda che non solo mi rende felice, ma mi fa capire quanto ti piace lo studio, mi fa capire che ragioni sulle cose che vengono dette a scuola. Facciamo così: ne parleremo con calma durante l'ora di scienze, perché la risposta richiede tempo e soprattutto ci tengo che tu e i tuoi compagni comprendiate bene".
Poi ho preso nota della sua domanda, anche perchè non la volevo proprio dimenticare, e lei è andata al posto sorridente, soddisfatta della sua domanda, in attesa della risposta promessa.
Capita spesso che gli argomenti a scuola generino curiosità, ma questa è una domanda ragionata, articolata, frutto di una capacità di raffronto e di una concettualizzazione efficace, sicuramente anche di una grande passione, certo ancora in erba, ma fortemente presente, che ha condotto alla comprensione del fatto che religione e scienza cercano entrambe di spiegare l'origine del mondo.
Uscendo ho pensato che a scuola dovremmo avere un calendario per segnare, anche con un semplice segno più, questi piccoli avvenimenti, così per non dimenticarcelo alla fine dell'anno quando, stanchi e svuotati, ricorderemo solo le fatiche. Forse dovremmo persino riportarlo nel registro tra i fatti rilevanti.
Facciamolo quest'elenco che è sicuramente più lungo della litania delle lamentele quotidiane. © Crescere Creativamente
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