L’ANNIVERSARIO - Sono passati 30 anni da quella sera in via Sommacampagna quando Bruno Caccia fu ucciso mentre portava a spasso il suo cane. A ritrovarlo, la figlia, scesa in strada per vedere cosa fossero quei colpi di pistola. Così morì il primo magistrato ucciso al Nord dall’Ndrangheta, in una calda serata estiva. Quest’anno per il suo trentesimo anniversario sono state molteplici le iniziative nel capoluogo piemontese tra cui la presentazione di un documentario sulla vicenda,“Bruno Caccia, una storia ancora da scrivere”, prodotto da Libera e ACMOS, il libro “Il giudice dimenticato”, la commemorazione in Sala Rossa e infine un evento nel Tribunale a lui dedicato con Saviano e il Procura Gian Carlo Caselli. Saviano durante il suo intervento ha sottolineato l’importanza di essere a Torino in questa data perchè si ricordi la figura di un magistrato definito incorruttibile puntando il dito contro le autorità nazionali, completamente latitanti da tutte le manifestazioni.
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