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Magazzino Arvedi, prescrizioni della Provincia a tutela degli Spiaggioni di Spinadesco e della Zps. E nuovo monitoraggio periodico delle acque

Creato il 01 agosto 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

La Rete Natura 2000 ha bisogno di protezione da parte dell’amministrazione provinciale di Cremona. Il decreto 1205/2012 del dirigente del settore Ambiente Andrea Azzoni dà una valutazione d’incidenza ambientale positiva aggiungendo però una serie di prescrizioni, ovvero di opere di mitigazione dell’impatto del magazzino-deposito di via Riglio nei confronti dei siti della rete europea Natura 2000, ovvero il Sito d’interesse comunitario (Sic) Spiaggioni di Spinadesco e la Zps (Zona a protezione speciale) di Spinadesco. E’ stata la stessa società Arvedi tubi acciaio spa a chiedere la valutazione d’incidenza ambientale.

Magazzino Arvedi, prescrizioni della Provincia a tutela degli Spiaggioni di Spinadesco e della Zps. E nuovo monitoraggio periodico delle acque

Il sole tramonta romanticamente sugli Spiaggioni di Spinadesco. Il canoista, supponiamo, viene da Cremona

Quattro le prescrizioni imposte dal settore Ambiente dell’amministrazione provinciale: gli interventi di sistemazione e l’uso come deposito del piazzale devono svolgersi su un’area più ridotta da quella prevista dal progetto Arvedi. Il corridoio ecologico di collegamento nord-sud non va invaso né turbato. Poi gli alberi con funzione di filtro (ma come si fa a spiegare a un albero che lo scopo della sua esistenza è quello di far da filtro a un’acciaieria o comunque a un deposito? Non dovrebbe essere l’albero il vero protagonista? L’economia di oggi usa gli alberi come fossero stoppini, materiale di risulta, e bisogna che intervenga il dottor Azzoni per tutelarli se no chissà dove vanno a finire!), quegli alberi vanno mantenuti, altrimenti la Zona a protezione speciale dovrebbe cambiare nome in Zona senza protezione speciale.

Poi la prescrizione più importante: il monitoraggio periodico delle acque di prima falda subito a valle del magazzino-deposito. Arvedi monitorerà le acque e le trasmetterà con regolarità all’ufficio Ambiente della Provincia. Inoltre l’illuminazione esterna del magazzino non può accecare i siti protetti. Strana convivenza quella fra siti protetti dall’Unione europea e la società tubi acciaio Arvedi. E’ una delle contraddizioni ormai storiche di Cremona: la politica latita, l’industria deve lavorare, ma non si fanno le scelte che la ragionevolezza richiederebbe. Ed ecco gli Spiaggioni e la Zps considerati come un ostacolo allo sviluppo dell’attività finalizzata alla produzione di tubi. Che cosa direbbero gli Spiaggioni, se potessero parlare?

Ecco il testo del buon Andrea Azzoni:

1.in merito alla mitigazione del progetto si prescrive che gli interventi di sistemazione, ed il relativo utilizzo come deposito del piazzale così ottenuto, siano limitati al mappale 275 (parte) fg. 72 del Comune di Cremona, mantenendo invece inalterati i mappali 90 e 255, fg. 73 del medesimo Comune, con funzione di corridoio ecologico di collegamento nordsud;
2.si prescrive il mantenimento delle formazioni lineari presenti a sud ed a sudest dell’area di progetto, che costituiscono strutture arborate con funzione di filtro fra le attività previste e la propaggine settentrionale della ZPS;
3.nel caso l’area di intervento non sia pavimentata e rimanga priva di uno specifico sistema di raccolta delle acque, si prescrive la predisposizione di uno specifico monitoraggio periodico della qualità delle acque di prima falda (immediatamente a valle dell’impianto), che dovrà essere effettuato, trasmettendone i risultati allo scrivente Ente Gestore del SIC/ZPS;
4.per quanto riguarda la possibile installazione di fonti luminose nell’area di progetto, si ritiene opportuno suggerire l’adozione di accorgimenti tecnici rivolti alla mitigazione dell’inquinamento luminoso (coerentemente con le indicazioni della L.r. 17/’00 e succ. int.), da applicarsi alla progettazione dell’eventuale illuminazione esterna delle strutture.

Il decreto integrale, in pdf, si può scaricare qui.

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