“I can’t take this feminist society anymore”
Come sarebbe se donne e uomini si vedessero scambiati i ruoli? Come sarebbe se un uomo dovesse affrontare il mondo come lo affrontano ogni giorno le donne? Per capirlo bastano i dieci minuti del cortoMajorité Opprimée della regista Eléonore Pourriat in cui viene rappresentata una società in cui sono le donne a essere a capo del sistema di dominio materiale e simbolico.
Vediamo quindi una giornata tipo di un uomo, di un padre di famiglia, che porta a scuola il figlio e affronta tutti “i pericoli” della città in cui vive: ’apprezzamenti’ sessuali non richiesti, commenti sessisti, un aggressione verbale che si trasforma in violenza e, con essa, il penoso percorso della denuncia a forze dell’ordine insensibili e le discussioni con la moglie, che sembra non comprendere la sofferenza, il dolore e il peso della violenza subita.
Lo scambio dei ruoli e il posizionamento dell’uomo nella parte “del più debole” è una mossa efficacissima che rende ancora più spietato il ritratto della società in cui viviamo. La regista, proponendo questa società fittizia che rappresenta il parallelo inverso di quella reale, costringe lo spettatore (e la spettatrice) a interrogarsi sui ruoli di genere, sulla parità di genere e sulla vuotezza di tale definizione calata in un contesto materiale e simbolico ancora fortemente sessista.