Giorgio Napolitano si è dimesso dalla carica di Presidente della Repubblica e, grazie a quanto prevede la Costituzione, andrà adesso a ricoprire quella di senatore a vita. L’articolo 59 infatti dispone che “È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica”, dunque lo sarà anche Napolitano, a meno che non decida di privarsi della carica, cosa che non ha fatto.
Come hanno scritto Primo Di Nicola e Antonio Pitoni per ilFattoQuotidiano, a Giorgio Napolitano (e Carlo Azeglio Ciampi, altro ex Presidente della Repubblica) spetteranno d’ora in poi vari privilegi, quali l’auto privata con telefono e autista che spetta anche alle vedove o ai figli primogeniti, l’assistente alla persona (una locuzione per indicare in sostanza il maggiordomo), un ufficio personale (quello di Napolitano misurerà 100 metri quadrati e sarà al centro di Roma), una scorta personale, un guardarobiere, linee telefoniche e satellitari ultraprotette, connessione diretta al centralino del Quirinale, del Viminale (Ministero dell’Interno) e con gli uffici dei servizi segreti, una segreteria composta da circa dieci persone. Il tutto è a carico del bilancio del Senato, perciò di tutti i contribuenti, e va sommato allo stipendio di 15mila Euro netti per la carica di senatore a vita, il vitalizio per essere stato eurodeputato e il vitalizio per essere stato Presidente della Repubblica. Non percepirà quello per essere stato membro del Parlamento Italiano, poiché incompatibile con gli altri.
Napolitano, in ogni caso, non avrà la liquidazione, mentre dal Quirinale hanno fatto sapere che sì estistono tutti questi privilegi, ma ciò non vuol dire che Napoletano ne farà necessariamente uso. Privilegi che egli non ha comunque abolito, come si poteva presupporre nel 2007, quando annunciò forti tagli che poi non sono arrivati: “Ha avuto impegni tali da non consentirgli di deliberare sulla materia”, si è giustificato il suo ufficio stampa, dimenticando che ora siamo nel 2015 e che da allora sono passati più di 7 anni, un arco di tempo che tutti gli Italiani, credo, stimino sufficiente a far entrare in vigore una piccola disposizione, “si aboliscono tutte le prerogative che spettano agli ex Presidenti della Repubblica”.