Magliabimbi di agosto - settembre 2012 (tutta l'intervista)

Creato il 23 agosto 2012 da Tibisay

Reportage
Un libro che scalda il cuore
"23 progetti di maglia e uncinetto per la ricerca contro il cancro" è un libro che raccoglie non solo schemi di lavori a maglia ma anche storie di donne che sono passate lungo il calvario della malattia.

Il progetto "Wasabi" di Valentina "Tibisay" Cosciani.
"Prendete quattro "sferruzzatrici", ognuna con il suo blog.
Fate in modo che s'incontrino sulla Rete, trovandosi subito simpatiche.
Immaginate che a queste quattro donne venga la folle idea di incontrarsi veramente e che questo incontro avvenga nell'ottobre 2010.
Ora lasciatele chiacchierare a ruota libera in un salotto triestino per ben quattro giorni tra un sorso di the, un Martini Rosé ed una tartina al baccalà mantecato.
Bene, il risultato di tutto questo è il libro "23 progetti dimaglia e uncinetto per la ricerca contro il cancro", nato con tante buone speranze che le storie con un lieto fine siano sempre di più, che le persone imparino che certe cose non succedono solo agli altri, che le donne soprattutto imparino a conoscere il proprio corpo e ad amarsi di più.
A raccontarci questa esperienza è Valentina Cosciani, conosciuta in rete come Tibisay, energica animatrice di un blog ricco di spunti e idee che già dal nome, Art-therapy, fa capire che ci si può trovare un po' di tutto, non solo schemi, punti e maglie.
"Ci vuole un Fiore", progetto di Knitting Bear (Annalisa Dione)
Knitters innamorate della vita
Abbiamo intervistato Valentina, chiedendole di parlare del libro "23 progetti di maglia e uncinetto per la ricerca contro il cancro" perché siamo convinti che il lavoro a maglia possa scaldare non solo i nostri bambini, ma anche il cuore di molte persone.

Come è nato il progetto di questo libro?
Fin da subito, la nostra intenzione era di raccogliere non solo gli schemi per i progetti a maglia e uncinetto, ma anche raccontare storie di donne che in prima persona hanno lottato contro il cancro. Naturalmente non avremmo mai potuto portare avanti questo ambizioso progetto da sole.
Per fortuna hanno risposto al nostro appello moltissime altre knitters indomite: impiegate, casalinghe, medici e infermiere, mamme e nonne, zie e sorelle. Persone meravigliose che hanno deciso di mettere a frutto la loro passione e il loro talento per raccogliere fondi per la ricerca: tutto quello che è stato raccolto tramite questo libro è stato interamente devoluto alla LILT, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
Anche il fotografo e le modelle, tutte non professioniste, hanno prestato il loro lavoro del tutto gratuitamente!
Le babbucce create da Lizzie.
Sono molte le persone che hanno partecipato al progetto?
Sono moltissime in effetti! Innanzitutto ci sono le designer che hanno donato uno schema creato da loro per il libro. Le metto per prime perché senza di loro non ci sarebbe stato nessun materiale. Il loro apporto è stato fondamentale e la loro generosità mi ha colpito profondamente.
Poi ci sono state le donne che hanno contribuito scrivendo la loro storia nella lotta contro il cancro: non tutte sono a lieto fine ma la nostra speranza è che quest'ultime siano sempre di meno. Anche questi scritti sono fondamentali per il nostro libro, distinguendolo da tutte le altre "semplici" raccolte di schemi di maglia e uncinetto.
E poi ci siamo noi quattro: Ciami(Samantha Oliva), Lilly (Liliana Giovenco), Tzugumi (Giuseppina Flamini) ed io (Tibisay), che abbiamo preso in mano le redini del progetto e ci siamo spartite i compiti: a Tzugumi sono toccate le revisioni dei progetti, a me la segreteria, a Lilly la gestione del blog e a Ciami la direzione generale ed i contatti con le aziende, gli sponsor e la LILT.

Come si sono svolte le varie fasi di scrittura del libro?
Lavorare a distanza è stato davvero molto impegnativo. Eravamo sparse letteralmente ai quattro angoli della Penisola!
Questo ha comportato un grande dispendio soprattutto di tempo: ci mettevamo in contatto tramite mail e abbiamo consumato le tastiere a forza di scriverci.
Ma questo, io credo, è stato anche anche il nostro punto di forza: il confrontarci su tutto in modo diplomatico, perchè la parola scritta ha un ben altro peso che quella semplicemente detta, ha fatto si che tutto alla fine filasse liscio.
Anche la grande fiducia che avevamo l'una nelle capacità dell'altra ha contribuito non poco... c'è da dire che la nostra Tzugumi era anche incinta e che, nonostante questo, ha tenuto duro ed è sempre stata puntualissima con le sue "consegne"!
I1 manicotto "Bolle" di Granadiriso (Mirella Sbolci).
Un progetto eclettico
Ma alla stesura del libro non hanno partecipato solo le appassionate di knitting, giusto?
Passata la prima fase della selezione dei pattern e della loro correzione, bisognava pensare alle foto, ed ecco che Federico Sangiorgi, ottimo fotografo, ha prestato la sua opera in modo del tutto gratuito. Come anche le modelle, del resto!
Infine è arrivata la fase dell'impaginazione e dell'editing e Ciami è stata affiancata da una validissima collaboratrice, Petula (Chiara Quaglia).
Infine vorrei aggiungere altre persone senza le quali nulla di tutto questo sarebbe successo: Alice Twain (Silvia Elisa Costa) che si è occupata dei disegni degli schemi, i designer che non sono ancora entrati nel libro ma che ci hanno regalato lo schema, chi ha comprato la lana degli sponsor, e soprattutto tutte le tester che hanno provato se gli schemi scritti realmente "funzionavano"… spero di non essermi dimenticata nessuno!
Quali sono le motivazioni che vi hanno spinto a portare a termine il progetto?
Molto spesso ad ognuna di noi è venuto il pensiero di mollare tutto e di non portare a termine il lavoro: la stanchezza in certi momenti era tanta e non si intravedeva una fine!
Ma questi attimi di sconforto erano di breve durata, perché a turno ci davamo coraggio e sostegno psicologico.
I motivi che ci hanno spinto ad affrontare il progetto sono diversi per ognuna di noi: le esperienze personali di lotta contro il cancro hanno sicuramente pesato non poco in questa scelta, ma una grande parte l'hanno avuta l'amicizia e il desiderio di poter portare un piccolo contributo alla ricerca, in modo che le storie tristi da raccontare nell'interminabile ma fruttuosa lotta contro il cancro siano sempre di meno.

Come è stato accolto il libro?
I1 riscontro che abbiamo avuto finora è assolutamente sorprendente: moltissime persone, appena il libro è uscito, si sono precipitate ad acquistarlo, anche più di una copia, magari per regalarlo alle amiche.
Questo ci ha fatto un enorme piacere e ci ha ripagate del lavoro, durato un intero anno, non senza qualche difficoltà dettata dal fatto di lavorare a distanza l'una dall'altra.

È vero che i libro varcherà i confini italiani?
Il progetto è sempre attivo. A breve uscirà sul blog Unitecontroilcancro l'annuncio che alcuni schemi del libro saranno tradotti in altre lingue, quindi acquistabili anche da knitters straniere: il nostro pubblico si allarga!
E dopotutto, presto il libro verrà tradotto in inglese e forse altre lingue, per raggiungere un pubblico sempre più numeroso.
Lo scaldacuore "Celtic Plait Shrug" di Tzugumi (Giuseppina Flamini)
Progetti per tutte le mani
Che tipo di progetti sono raccolti nel libro?
I progetti raccolti nel libro sono molto diversi l'uno dall'altro, così come il grado di difficoltà: si spazia da scialli di pizzo e perline molto complessi a berretti lavorati con lana molto grossa da poter terminare in un pomeriggio, da coprispalle abbelliti con trecce complicate a set berretto - scaldacollo e scaldamani - impreziositi da spiritosi fiorellini, da copertine per bambini a scacchi colorati a manicotti lavorati con insolite bolle.
Ce n'è davvero per tutti i gusti, impossibile non trovare un progetto che si desideri realizzare!

La particolarità del libro sta anche nei racconti di vita vera contenuti in esso. È così?
Sì, e sono tutti racconti molto toccanti perché narrano di esperienze vere, documenti della lotta contro questo male, raccontate da chi le ha vissute o da chi gli è stato vicino. Alcune sono a lieto fine, altre purtroppo no. Ma anche quelle che si concludono con l'amaro in bocca ci danno la forza di continuare a lottare, a non mollare mai, a non cedere. Questo è il messaggio che desidereremmo arrivasse a tutti: anche attraverso un'antica arte come quella della maglia e dell'uncinetto si può arrivare al cuore delle persone con un messaggio di speranza.

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