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Maglie Nba personalizzate per Miami Heat e Brooklyn Nets

Creato il 26 settembre 2013 da Scurati @amalamaglia

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Novità per la prossima stagione del basket Usa con i soprannomi sulle nuove maglie Nba personalizzate dei due team

Le nuove maglie Nba personalizzate per i campioni in carica dei Miami Heat e dei Brooklyn Nets sono una decisione storica per quanto riguarda il board del campionato di basket Usa. Novità per i tifosi, ma i più attenti ricorderanno il precedente di Peter Press “Pete” Maravich, per tutti e per la Nba solo “Pistol” Pete. Come dimostra la foto di apertura quanto Maravich giocava per i Jazz (prima a New Orleans e poi nello Utah).

Ma torniamo ai giorni nostri. Miami Heat e Brooklyn Nets sono stati “allertati” dalla Nba sulla possibilità di avere nickname jersey — cioè maglia con i soprannomi al posto dei cognomi — per i 4 match in programma tra i due team in regular season. Perché solo Heat e Nets e non tutti i team Nba? Probabilmente si tratta di un progetto pilota e sono state scelte le due squadre che vendono più maglie e che hanno più giocatori con anni di esperienza sulle spalle e che godono di grande visibilità sui media. Con annessi nickname. Uniche regole: i soprannomi non devono avere contenuti pubblicitari o essere offensivi e allusivi a livello sessuale. Se in spogliatoio c’è un “Mr 35 cm” non potrà bullarsene sul campo.

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Negli Heat LeBron James è atteso alla fatidica scelta: “Choosen One” o “King James”? Dwyane Wade potrebbe giocare con “Three” o con “D-Wade”. Shane Battier dei Miami Heat ha subito fatto sapere che avrebbe messo “Batman” sulla maglia al posto del suo nome, ma il copyright è di Warner Bros e così Battier punterà su “Shaneo”. Ma non finisce qui per gli Heat: “Birdman” Chris Andersen; “JJ” James Jones; “CB” Chris Bosh; “Rio” Mario Chalmers; “UD” Udonis Haslem; “Cole Train” Norris Cole. A Brooklyn Paul Pierce è chiamato “The Truth” mentre il compagno Kevin Garnett è da anni conosciuto come “KG” o “The Big Ticket”.

The nickname makes it more about the individual. It’s still a team sport. Represent your team, your family, and go out there and play.

— Kendall Marshall (@KButter5) September 23, 2013

Ma c’è anche chi non è d’accordo, come Kendall Marshall dei Phoenix Suns che via Twitter commenta: “Il basket è sport di squadra e il soprannome esalta il singolo: tu invece rappresenti il tuo team, la tua famiglia e vai sul campo per giocare e vincere“.


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