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Magnefut 2011

Da Anginapectoris @anginapectoris

Magnefut 2011CREA LA TUA ILLUSTRAZIONE SUL RAPPORTO CIBO E SCARAMANZIA!…puoi trarre spunto dal testo che ti proponiamo o scegliere liberamente la tua ispirazione da qualsiasi superstizione legata al cibo!

TEMA
Il concorso per illustratori dal titolo “Magnefut 2011: cibo e superstizione”
Il cibo e tutti gli ingredienti della sfera alimentare sono – nell’immaginario collettivo – spesso oggetto di atteggiamenti scaramantici. Elemento fondamentale per la sopravvivenza della specie umana, il cibo diviene, attraverso riti e superstizioni, oggetto preferenziale della considerazione dell’uomo che, in questo modo, ne sottolinea la rilevanza primaria.
Le superstizioni legate al cibo affondano le loro radici nelle credenze popolari antiche: in alcune località italiane vigeva una sorta di vera e propria prescrizione secondo cui i gusci delle uova andavano sempre sminuzzati dopo aver fatto uso dell’interno. L’avvertenza era dovuta al fatto che si pensava che le streghe avessero il potere di realizzare dei veri e propri incantesimi per mezzo dei gusci. Sminuzzandoli si impediva loro di farne un effettivo utilizzo a scopi magici.
Altri brevi esempi:
- il pane rovesciato, destinato al boia e inserito capovolto nel forno, per distinguerlo dal pane destinato al resto del popolo;
- lo zampone, simbolo di abbondanza e di buon augurio per il nuovo anno;
- le lenticchie, simbolo del denaro che entra in casa, perché simili a piccole monete;
- essendo il simbolo della rinascita e della primavera (il mandorlo è il primo albero che fiorisce in primavera), una superstizione vuole che una fanciulla, addormentandosi ai piedi di un mandorlo, rimarrà incinta;
- l’uva mangiata a Capodanno pare porti “quattrini tutto l’anno”, al pari dei frutti rossi che nascono all’interno di un guscio robusto (come il melograno, per intenderci);
- i peperoncini rossi, il cui effetto scaramantico è legato al colore, associato al loro fuoco interno, e alla forma appuntita capace di sconfiggere il cosiddetto “malocchio”.
- fichi secchi e datteri, già utilizzati dai Romani, perché il nuovo anno porti con sé dolcezza e vita.

(cit. Matteo Mugnani “Le superstizioni alimentari italiane”)

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