Visto che leggete questo blog, e siete perciò lettori accaniti o comunque lettori attenti, lo saprete sicuramente già, ma nel caso non lo sapeste vi informo che:
Dal primo settembre 2011 le librerie, comprese quelle online, non potranno più applicare sconti superiori al 15% sul prezzo di copertina. Il primo settembre 2011 entrerà infatti in vigore la nuova legge che disciplina il prezzo dei libri, la cosiddetta Legge Levi (dal nome del primo relatore).
Due gli aspetti decisivi della legge:
1) Librerie, e ogni genere di rivenditori, compresi i supermercati e gli store su Internet non possono applicare sconti superiori al 15% del prezzo di copertina.
2) Gli editori non possono fare campagne promozionali superiori al 25% di sconto; devono fare queste campagne proponendole a tutti i rivenditori (senza favorire nessuno, tanto meno le proprie catene di librerie); queste campagne non possono durare più di un mese; queste campagne promozionali sono comunque vietate in dicembre.
Saranno perciò gli editori, e non più i rivenditori, a decidere se e quando lanciare promozioni con il 20% di sconto, una sola volta l'anno e non in dicembre (addio sconti natalizi).Niente più sconti sui libri nel periodo natalizio, né promozioni nelle grandi librerie e tanto meno in rete.. Addio sconti natalizi. Aiii I venditori al dettaglio, dal più piccolo al più grande, potranno decidere se aderire o meno a tali campagne promozionali.
Fino ad oggi non ho voluto parlare di questo argomento, primo perchè volevo documentarmi un pò sull'argomento, e secondo perchè dovevo rifletterci sopra.
A che conclusione sono giunta?
Che non darà grandi cambiamenti o renderà poi così felici coloro a cui questa legge è diretta. In teoria questa legge dovrebbe favorire l’attività dei piccoli e medi editori e aiutare le librerie indipendenti, quelle più piccole.
Un fine senza dubbio encomiabile. Ma di fatto lo farà? Io non credo.
Partiamo dal presupposto che credo che tutti veri lettori, specie quelli che oggi hanno più di venti anni, siano affezionati e amino le piccole librerie. Io stessa le adoro e sarei felice del vedere sopravvivere senza vederle spodestate tutte da grandi catene.
Ma sarà questa legge ad impedire il loro declino?
Io non credo. Ci sono in ballo forze più grandi e cambiamenti più grandi. Se non saranno sconti, credo comunque che le catene maggiori troveranno altri modi per attirare il pubblico e monopolizzare il mercato, senza poi parlare delle librerie online.....
C'è in atto, io credo, un cambiamento già troppo avanti per essere fermato. Così come la digitalizzazione della musica, anche quella del libro è ormai una realtà con tutte le sue conseguenze. E come salvare dai downoload le piccole librerie? Non certo con questa legge.
L'e reader inizia a prendere piede, senza parlare dell I-pad. Io stessa ho visto in _Inghilterra gente leggere in bus libri sull'ipad, o sul kindle e persino sul Blackberry.....già il libro cataceo è in crisi come possiamo credere che basti questa legge per frenare il declino di un certo tipo di librerie....?
Sono la prima ad amare il libro cartaceo, eppure mi sono semiconvertita all'ebook, e altri faranno come me, è inevitabile. Non si può più tornare indietro. Invece di vietare gli sconti, cosa che penalizza il lettore in primis, io avrei cercato altre strade per aiutare le piccole librerie ed i piccoli editori.
Prima si alzano le tariffe di spedizione dei libri....poi si abbassa il limite di sconto.....non vedo queste due cose come aiuti all'editoria.
Si sta cercando di arginare qualcosa che non credo possa essere arginato. Non so, forse sono fatalista, ma specie in un periodo di crisi economica togliere gli sconti non la trovo una scelta popolare. Le grandi catene potevano forse essere penalizzate in altri modi....anche se poi io personalmente credo nel libero mercato. Forse invece che a penalizzare le grandi catene si doveva pensare ad aiuti economici statali per le piccole librerie.
Ma visti i problemi economici dello Stato e l'importanza che viene data a finanziare la cultura...bè direi che è utopistico a dir poco.
Già i telegiornali non parlano di questa legge......la realtà è che non viene data reale importanza ai libri o a chi legge. E' triste ma è così.
Io credo che le piccole librerie per sopravvivere non abbino altra strada che specializzarsi, cioè controbattere alla globalizzazione delle grandi catene che trattano tutto, trattando solo alcuni generi ma con maggiore approfondimento....questo in linea ideologica poichè non so quanto opi questa strada potrebbe di fatto giovare. La legge del mercato è implacabile.
Io nel mio piccolo sono molto mercenaria compro libri ovunque, internet, librerie grandi, librerie piccole, supermercati, mercatini dei libri usati, mi va bene tutto purchè si trovi ciò che cerco e si risparmi. tutto qui.
Se poi la libreria ha commessi preparati e non invadenti meglio, se poi la libreria ha una disposizione dei libri che mi aggrada e comode poltrone che ti permettano di leggere (cosa rarissima in italia), meglio ancora, ma ormai, non so se è colpa della mia età, sono un pò disincantata riguardo LE LIBRERIE IDEALI e mi accontento spesso di ciò che trovo.
Non disdegno più le biblioteche ma le uso, pur di risparmiare per provare dei libri prima di eventualmente comprarli, e credo lo farà sempre più gente se optrà visto come vanno le cose.