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Mai più senza: la raccapricciante moda dei maglioni natalizi dei gruppi

Creato il 25 novembre 2013 da Cicciorusso

heavy-metal-christmas-sweaters

I cosiddetti “maglioni natalizi” sono riconosciuti all’unanimità come uno dei sintomi più eclatanti dell’ineluttabile decadimento della civiltà occidentale insieme ai giornalisti che litigano su twitter e ai Rings Of Saturn. Insomma, non sarà un caso se per caratterizzare il personaggio sfigato del ‘Diario di Bridget Jones’ gliene fanno indossare uno all’inizio del film. Da noi in Italia, dove avremo pure tanti problemi ma un minimo di gusto estetico ancora lo conserviamo, se ti butta davvero male, al massimo ti trovi sotto l’albero un paio di calze rosse e verdi donate dalla solita zia stronza resa tirchia e acida da una zitellaggine senza speranza di riscatto. Di contro negli Stati Uniti, che quando si tratta di cattivo gusto non si fanno mancare niente, questi lanosi obbrobri, invece di essere proibiti per legge, sono finiti nel vortice di quel pernicioso fenomeno di rivalutazione trash per il quale più una cosa è orrenda, più è ironica e divertente. Non ci voleva quindi molto prima che a qualche band venisse in mente che mettere in produzione dei maglioni natalizi con il proprio logo sarebbe stata proprio un’idea fantastica.

A lanciare la moda, che io sappia, è stato un gruppo che di cattivo gusto se ne intende: i deprecabili Attila, assurti alle cronache di Oltreoceano per un uso gratuito del turpiloquio e una quantità di tette e culi random nei video tali da far correre a piangere dalla mammina anche il più trucido dei rapper papponi da Mtv alle due del mattino di fronte a una birra calda al Pub della Depressione™. Se avete ventotto dollari che vi crescono, potete aggiudicarvi l’abbacinante piacevolezza che potete ammirare in fondo a destra nella foto all’inizio del pezzo (quella con le due renne che trombano e l’amena scritta suck my fuck).

Sdoganare questa turpe tendenza era inevitabile toccasse agli Slayer (o, meglio, quel che ne resta), che ormai imprimono il loro marchio su qualsiasi puttanata, dagli occhiali da snowboard ai leggings, nell’inutile tentativo di distogliere i fan dal rovinarsi il fegato perché Kerry King intende registrare un nuovo disco come se niente fosse dopo la morte di Jeff Hanneman. Lustratevi gli occhi:

Slayer-X-Mas-Sweaters

Pur senza raggiungere le vette di situazionismo della Victory Records (noi già non ci capacitiamo di come una persona sana di mente possa voler spendere dei soldi per un disco degli Emmure, figuratevi per il maglione), che ha lanciato una linea apposita per tutti i gruppi del suo catalogo, l’idea viene ovviamente ripresa anche dai Metallica, che, quando si tratta di inventarsi nuovi mezzucci deteriori per spillare soldi ai fan, non guardano in faccia a nessuno. Certo, alla luce degli scoraggianti incassi, come trovata commerciale ha sempre più senso di Through The Never:

Metallica-Christmas-Sweaters

Confidiamo che Dave Mustaine, che, da buon cristiano rinato di questa ceppa, dovrebbe prendere molto sul serio le ricorrenze sacre, non li voglia rincorrere anche questa volta.

Per non smentire la fama del proverbiale umorismo yiddish, quei buontemponi degli Anthrax (che, lo ricordiamo, avevano messo in commercio dei rosari per promuovere l’uscita di Worship Music) si sono invece inventati un indispensabile accessorio per celebrare degnamente l’Hanukkah che, per i meno imparati, è il Natale ebraico. Ok, come idea è simpatica, ma voglio vedere se Scott Ian ha il coraggio di presentarsi in sinagoga con indosso una roba del genere:

Anthrax-Hanukkah-Sweater-620x620

Adesso, per chiudere il cerchio, ci vorrebbe qualche gruppo black musulmano (che so, gli Acrassicauda) che cacci dei maglioni con le mezzelune per il pellegrinaggio alla Mecca. Mi dicono che nel deserto saudita faccia un freddo boia, la notte.

Se poi volete il kit completo con le palle di Natale, potete rivolgervi ai Devildriver, così la vostra donna vi sbatte fuori di casa definitivamente:

DevilDriver-Christmas-Sweaters

A questo punto, tanto vale buttarla in caciara, avranno pensato giustamente i Dying Fetus. Sempre per i meno imparati, Kill Your Mother Rape Your Dog è un pezzo di Killing On Adrenaline, anche se non fatico a credere che in Maryland almeno un cenone natalizio su venti finisca in quel modo:

dying fetus_sweater

Concludiamo con l’unico maglione che vale la pena avere, quello dei Motörhead, che invece è fico perché è il maglione dei fottuti Motörhead e tutto quello che fanno i Motörhead è per definizione giusto e bellissimo. Anzi, sapete che vi dico, se Mark Darcy lo avesse indossato al party natalizio, invece di quella cacata con la renna, si sarebbe trombato Bridget Jones nel cesso tra l’aperitivo e l’antipasto, invece di farsela soffiare da quel bietolone del suo capo. Altroché:

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