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Mai sentito parlare di “SPAZIO NEUTRO”?

Da Psychomer
by Azzurra Spreafico on luglio 4, 2011

Spazio Neutro di Milano è un’esperienza che si inserisce all’interno del più vasto campo dei servizi per l’esercizio del Diritto di Visita. Si stima infatti che il 40% dei genitori non affidatari perda il contatto con i propri figli entro due anni dalla separazione. A Spazio Neutro vengono mandati dal Tribunale i genitori che, per eccessivo conflitto, non riescono a trovare un accordo per l’esercizio del Diritto di Visita. Le Scienze Umane sono infatti concordi nell’affermare che il mantenimento dei legami familiari è indispensabile per la buona crescita dei bambini e la legge che tutela la bi-genitorialità ne è la conseguenza.

Il Servizio nasce per rispondere agli interrogativi dei professionisti della giustizia, che sono alla ricerca di metodi efficaci che permettano di risolvere, o perlomeno di gestire, le separazioni conflittuali. Inoltre essi rispondono anche ai dubbi degli specialisti familiari, preoccupati degli effetti che le rotture familiari provocano sulla struttura della personalità dei bambini . La motivazione di fondo che sostiene il diritto del figlio ad accedere ad entrambi i genitori anche nelle situazioni dove la generatività si è espressa con grosse difficoltà, sta nel riconoscimento da un punto di vista relazionale dell’importanza per il figlio di collocarsi all’interno della coppia per trovare le proprie radici e per poter pensare ad un avvenire possibile .
In seguito ai mutamenti culturali suscitati dalla maggiore attenzione posta ai bisogni dei bambini con la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, nel 1993 viene avviato Spazio Neutro in qualità di progetto sperimentale dai Settori Servizi Sociali dell’Amministrazione Comunale e Provinciale di Milano.
La gamma di interventi da attuare è molto ampia:
• Supporto al mantenimento e alla ricostruzione della relazione con il genitore non affidatario in situazioni di separazione conflittuale.
• Ricostruzione della relazione con uno o entrambi i genitori, a seguito di allontanamenti prescritti dalla magistratura, con conseguente interruzione del rapporto.
• Mantenimento della relazione
con uno o entrambi i genitori, in situazioni di rischio per il minore.
• Costruzione della relazione con un genitore mai conosciuto, per un riconoscimento tardivo, o per altre vicende familiari particolarmente complesse;
• Riconsegna del bambino al genitore affidatario, dopo lunghi periodi di lontananza, a seguito di sottrazione del minore.
• Riconsegna dei minori ai genitori naturali, a seguito di ricorsi alla dichiarazione di adottabilità dei minori, in presenza di sentenze non definitive.

Bibliografia :

L. PARKINSON, L’esperienza inglese dei servizi di mediazione familiare, in E. SCABINI, G. ROSSI (a cura di), Rigenerare i legami: la mediazione nelle relazioni familiari e comunitarie, Studi interdisciplinari sulla famiglia, n.20, Milano, Vita e Pensiero, 2004, p. 367

P. MANDELLI, Spazio Neutro: tra il concreto e il pensato, in C. MARZOTTO, P. DALLANEGRA (a cura di) Continuità genitoriale e servizi per il diritto di visita. Esperienze straniere e sperimentazione in Italia, Milano, Vita e Pensiero, 1998, p.144

V. CIGOLI, L’albero della discendenza. Clinica dei corpi familiari, Milano, Franco Angeli, 2002, p.200

P. DALLANEGRA, P. MANDELLI, P. COVINI, L’esperienza Spazio Neutro: un servizio per favorire la continuità genitoriale in situazioni di pregiudizio per i bambini, in “Pianeta Infanzia. Dossier monografico: figli di famiglie separate e ricostituite”, n.4, Istituto degli Innocenti di Firenze, Quaderni del Centro Nazionale di Documentazione ed analisi dell’infanzia e dell’adolescenza, 1998, p.43-44


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