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“Maigret e le persone perbene” – Georges Simenon

Creato il 16 giugno 2011 da Temperamente

“Maigret e le persone perbene” – Georges Simenon

“Invece di brontolare cercando l’apparecchio a tastoni nel buio, com’era solito fare quando il telefono squillava a notte fonda, Maigret mandò un sospiro di sollievo”. Tornato da pochi giorni dalle vacanze, a disagio e bisognoso di reingranare con le vecchie abitudini, Maigret accoglie quasi come una liberazione la richiesta di interrompere le ferie in seguito a un omicidio; un sessantenne benestante, pensionato, è stato infatti trovato morto, ucciso da due colpi di pistola. Una famiglia normale, di persone perbene, è prostrata dal dolore: chi può aver voluto la morte di un uomo che non aveva nemici, ombre, problemi? Perché qualcuno ha voluto eliminare il signor Josselin? La moglie, la figlia, il genero sanno qualcosa che non vogliono rivelare?

Per risolvere il caso, Maigret mette in campo il suo personale, infallibile metodo: immedesimarsi nelle persone, tentare di intuire il profilo psicologico di vittime e carnefici, riuscire a leggere motivazioni recondite e bisogni irrisolti che hanno portato al delitto; provare a percorrere la strada calpestata ogni giorno dall’ucciso, conoscere i suoi rapporti con la moglie, i suoi sentimenti  per i figli: “sentire la gente vivere, cercare di mettersi nei loro panni, era per lui una necessità”.

Maigret e le persone perbene è un classico giallo di Simenon; l’ambientazione parigina, i cliché sull’ispettore dalle spalle ampie e dall’aria burbera che carica incessantemente la pipa, soffre il freddo e si immalinconisce per la nebbia invernale, il linguaggio piano, semplice, scorrevole, borghese del prolifico scrittore belga sono la cifra stilistica caratteristica dei suoi romanzi. Quello che gli amanti dei libri di Simenon amano è anche ciò che i suoi detrattori criticano: una tendenza allo stare sotto le righe, una sorta di mesta, grigia semplicità. In realtà, la grandezza di Simenon è proprio nella capacità di comprendere e descrivere il variegato e mutevole animo umano in maniera distesa, comprensibile, scorrevole, ma non per questo banale. Una scrittura senza orpelli ma che riesce a schizzare, in pochi incisivi tratti, il profilo di personaggi complessi e ben strutturati.

Maria Di Piazza

Georges Simenon, Maigret e le persone perbene, Adelphi, Milano, 2008, pp.146, € 8,00


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