Majorana era un genio, perchè doveva scappare?

Creato il 10 febbraio 2015 da Freeskipper
di Rodolfo Bava. Da decenni, oramai, le scomparsa del fisico Ettore Majorana, avvenuta nel 1938, suscita molto clamore. Ma, recentemente, la Procura di Roma ha ritenuto di porre la parola fine al “giallo” su Majorana, sostenendo che sarebbe vissuto in Venezuela, tra il 1955 ed il 1959. Sarebbe, invece, una notizia falsa questa, priva di fondamento, secondo lo scienziato Antonino Zichichi. Ecco le sue parole: “Majorana era un genio, perchè doveva scappare?”. E subito dopo: “E’ finito in un convento, aveva avuto una crisi mistica”. Lo scienziato Zichichi rivela che, negli anni ’60, fu il Vescovo di Trapani, mons. Ricceri, che era il confessore di Majorana, a confidargli ciò. E così conclude: “Quindi Lui andò in un convento e basta, altro che Venezuela”
(le parole virgolettate sono state riprese da un articolo pubblicato sul “Corriere”). Ma vi sono altre testimonianze tendenti a non avvalorare la tesi sostenuta dai Magistrati di Roma. Innanzitutto, quelle del nipote Stefano Roncoroni, secondo le quali, nell’anno 1938, sarebbe stato visto camminare in una strada del catanzarese, nelle vicinanze di Chiaravalle, dove vi era un famoso Centro per la cura della tubercolosi (si pensa, infatti, che fosse ammalato di tisi, anche perché era un incallito fumatore). Il dott. Giovanni Forte di Catanzaro, da numerosissimi anni, si interessa del “caso” e sostiene che la Famiglia sapesse della presenza di Majorana in Calabria e, pur invitato a rientrare, avrebbe rifiutato. E, nonostante l’affermazione del Roncoroni, secondo la quale il geniale fisico si sarebbe rifugiato in un “vallone boscoso” in provincia di Catanzaro, tale località non sarebbe Serra San Bruno, presso la Certosa. Tesi, questa, sostenuta da Leonardo Sciascia con il suo saggio inchiesta “La scomparsa di Majorana”. Infatti, il dott. Forte esclude una simile ipotesi, date le precarie condizioni di salute, il fisico Majorana non avrebbe potuto reggere alla ferrea vita della clausura. Quindi, il dott. Forte ritiene che il Majorana sia vissuto per un anno e mezzo, nel Convento dei Cappuccini, ubicato nel Comune di Chiaravalle. Monaci che non sono di clausura e, quindi, non soggetti alle dure regole dei certosini. E, pertanto, ben disposti a prendersi cura di un ammalato. E per la vicinanza del Convento al Centro di Cura per la Tubercolosi potrebbe - diciamo noi - risultare valida la tesi del dott. Forte.

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