Mal comune, mezzo gaudio
Creato il 07 ottobre 2013 da Giuseppeg
La ‘gente
comune’ non esiste. È ovvio, è scontato. Può esistere semmai ‘la
gente’ - come concetto -, ma la ‘gente comune’ non esiste. O perlomeno non
esisteva, perché oggigiorno la possiamo trovare miracolosamente incarnata
nell'eccezionale programma di Carlo Conti, L’eredità.
In questo gioco a puntate, i concorrenti sono talmente calati nella loro parte
di 'comparse usa-e-getta' da rasentare quasi perfettamente l'idea incarnata di
'persona comune'.
Ce l'hanno scritto
in faccia: dal sorriso accomodante e smaltato che si esibisce nelle serate
importanti, dal vestitino quello buono per darsi un'aria elegante - però senza
sostituirsi al conduttore, per carità, quello è onnisciente e si può pure
arrabbiare! -, dalle cadenze dialettali appositamente accentuate per
stereotipare un'intera regione. C'è poi il racconto puntuale della loro vita terrena:
un susseguirsi di situazioni-standard, imprevedibili e originali come le
fermate di un treno. Hanno tutti un lavoro che li rende felici, hanno famiglia:
la moglie è brava ai fornelli mentre il marito è una buona forchetta. Hanno
persino i parenti che li seguono dalla platea, pronti a mostrare alle
televisioni italiane tutto l'affetto - naturalmente - che solo i parenti ti
sanno dare. E quando poi se ne vanno, quando il gioco è finito, che abbiano
vinto o meno te li ricorderai come le olive a cena.
Tutta una montatura,
insomma. Sono tante marionette disposte lì per esaltare il mito della
'persona normale'. Se tale mito nella realtà non esiste, è altrettanto
vero però che lo si vorrebbe produrre, ideare, promuovere e smerciare. Ne
abbiamo esempi eccellenti in televisione, ma anche i giornali non sono da meno.
E così le vetrine, la moda, i vari spot dei cellulari e dei vestiti e così via.
Siamo circondati da questo fantasma. 'L’uomo comune’ è neutrale, né carne
né pesce; non fa male a nessuno ed è contento così: un po' santo e un po'
babbeo. Non ha nulla da obiettare, ingurgita tutto a meraviglia. Ha i tuoi
stessi difetti, così non ti puoi vergognare - mal comune, mezzo gaudio. Stipato
in un mondo studiato per lui, produce e consuma e poi quando ha finito, addio.
Avanti il prossimo.
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