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MALA MOJSTROVKA : Viandanti sul mare di nuvole
Creato il 28 settembre 2014 da Luca De Ronch @Luca_De_RonchContinua il nostro girovagare sul monti senza confini, oggi sopra un mare di nuvole, mi piace l’idea che l’unico confine sia l’azzurro del cielo.
Un occhiata al meteo, temperature più fredde a fondo valle, zero termico a 3000. Siamo a fine settembre, ultimi e inaspettati giorni regalati dopo una estate che ci ha costretti a scampoli di bel tempo. Penso al mare di nubi, ne parlo con Marisa, quale cima, quale escursione scegliere?
Mi propone la Mala Mojstrovka, dal Passo Vrsic, non molto dislivello, ma molto panoramica e remunerativa e poi si parte già alti così facciamo in tempo a verificare se le mie previsioni son giuste. Dunque Alpi Giulie orientali, Slovenia nazione dove le montagne ti catturano, non per l’altezza, ma per il fascino particolarmente selvaggio.
Basta salire sopra il limite del bosco per trovarsi tra le rocce, chiare, ripide, dinamiche, di grandi e magnifiche pareti. Come Il Prisojnik e la Mojstrovka che dominano il Passo Vrsic.Il Passo, è il naturale passaggio tra la Val Trenta e la Valle della Sava, oggi è l’incredibile limite delle nuvole. Mentre ti abbassi ad allacciare gli scarponi sei nelle nuvole, appena alzi la testa ne sei fuori. Dentro le nuvole sembra quasi faccia freddo, appena fuori il sole si fa subito sentire.In questo fantastico gioco con il cielo, con le nuvole che ci corrono incontro, per aprirsi al nostro passaggio e richiudersi subito dietro di noi, senti la presenza della grande parete nord del Prisojnik che pian piano si fa largo tra le brume. Basta salire di pochi metri che siam subito fuori e dopo pochi minuti possiamo tranquillamente liberarci di un po’ di vestiti.
La via normale alla Mojstrovka è facile, l’unico fastidio può essere provocato dalla presenza continua di pietrisco sul sentiero ripido. Questo ci consente di salire lasciando ampio margine d’attenzione alla contemplazione del paesaggio e ai bellissimi panorami che vanno a formarsi oltre la linea delle nebbie. Le nuvole irrequiete sembrano ribollire, tormentate dal vento cercando di espandersi in maniera indefinita, infilandosi in mezzo ai canali, lungo le pareti che in lontananza si ergono sbiadite dalla foschia fino a mescolarsi con l’orizzonte
Lo spettacolo delle nuvole continua oltre l’intaglio del canale, mentre saliamo la grande parete inclinata verso la cima della Mala Mojstrovka, poi per un gioco di correnti e temperature le nuvole sembrano fermarsi, stanziali sui fondovalle fino a dissolversi lasciando che la nostra attenzione venga rapita dallo spettacolo di montagne che ci circondano.
La salita è ripida, il sentiero è tanti sentieri, che si accavallano, si incrociano, su per le placche di calcare coperte di detriti si cerca la via migliore, senza dimenticarci che abbiamo tutto il tempo per contemplare il paesaggio intorno a noi.
Figure di escursionisti che come noi salgono o scendono lungo la cresta, affacciati al precipizio si perdono di fronte alle grandi pareti e all’orizzonte infinito. Scatto qualche foto cercando in qualche modo di trasmettere quasi una volontà di dominare il paesaggio, di interpretare in qualche modo la scena, mentre alla fine siamo solo viandanti, irrilevanti dentro il paesaggio stesso.
La cima è bella, ampia, si può davvero spaziare con la vista. Adesso le nuvole si son diradate, le grandi cime delle Giulie si possono quasi toccare, oltre al Prisojnik, il Razor, le cupole del Triglav e del Mangart, la grande parete nord dello Jalovec, la Skarlatica, bello davvero. Un paio di familiari gracchi alpini si avvicinano in cerca di briciole, altri come acrobati dell’aria veleggiano tenendo testa alle correnti.
Non c’è una croce, solo un mucchio di ometti sulla cima, ma si può firmare il libro di vetta prima di scendere. Prendiamo una traccia più vicina al filo di cresta per la discesa, fino a raccordarci più sotto con il sentiero principale che ci riporterà all’intaglio che precede il canalone.
Dall’alto si vede il Ticarjev Dom e le sagome di Ajdoska sulla grande parete. Evitiamo il sentiero con una precipitosa e divertente discesa lungo il ripido ghiaione, che poi visto dal rifugio sembra molto più ripido che nella realtà.
Ormai le nuvole di stamattina sono completamente scomparse, lasciandoci il ricordo di una bella escursione e la consapevolezza dell’importanza, a volte da semplici viandanti, di essere spettatori ma anche partecipi.......
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