Malandrino passa a Elie Tahari / Malandrino acquired by Elie Tahari

La stilista franco-americana, in cerca di investitori già dalla fine dello scorso anno, ha siglato un accordo con Elie Tahari e Arthur S. Levine.

The French-American designer, who had been looking for investors since the end of last year, has signed an agreement with Elie Tahari and Arthur S. Levine.

Come anticipato, è arrivata la conferma che Elie Tahari, insieme ad Arthur S. Levine, investirà nella griffe fondata 12 anni fa da Catherine Malandrino, anche se non sono stati resi noti i termini: l’operazione dovrebbe comportare l’acquisizione del brand e una parte dei debiti nonché consentire

l’espansione di Malandrino sia a livello di categorie merceologiche che di mercati ad alta potenzialità come la Cina.
“Stavamo cercando un partner per guardare avanti – ha commentato la designer franco-americana Catherine Malandrino – e l’abbiamo finalmente trovato”.
La recessione, infatti, stava minando la solidità finanziaria dell’azienda che, a partire dal 2008, aveva avviato un piano di aperture monomarca. Qualche settimana fa, era circolata anche la voce che il negozio newyorkese di SoHo non fosse “Chiuso per inventario” ma perché i dipendenti non ricevevano lo stipendio da settimane.
“Credo nell’immenso talento di Catherine”, ha aggiunto Elie Tahari, mentre Arthur S. Levine, che collabora da lungo tempo con lo stilista e imprenditore nato 59 anni fa a Gerusalemme, ha sottolineato che l’etichetta “possiede una forte personalità: potrebbe crescere con altri prodotti”.
Se i loro stabilimenti in Asia e in Italia, tra l’altro, potrebbero essere utilizzati per realizzare anche parte delle proposte di Catherine Malandrino, parallelamente si aprirebbero, inoltre, possibilità di sviluppo del business in territori come il Far East, il Medio Oriente e l’Europa dell’Est.
“I negozi – ha concluso Tahari – sentono la necessità di uno stile come quello del marchio, femminile, elegante, morbidamente sexy”.
Nata a Grenoble, Catherine Malandrino, dopo essersi diplomata all’Esmod, ha iniziato la sua carriera a Parigi lavorando per Dorothée Bis, Louis Féraud, Emanuel Ungaro e Et Vous. Il successo, però, è arrivato solo dopo il suo trasferimento a Manhattan.